Roma , martedì, 21. marzo, 2017 13:00 (ACI Stampa).
Domenica 5 marzo è ricorso il 50esimo anniversario dell’istruzione ‘Musicam Sacram’, l’ultimo grande documento dedicato alla musica che deve accompagnare la liturgia, approvato dal beato papa Paolo VI, e firmato dal card. Giacomo Lercaro, arcivescovo di Bologna e presidente del ‘Consilium’ per l’attuazione della costituzione conciliare sulla liturgia, e dal card. Arcadio Larraona, prefetto della sacra congregazione dei riti.
Ed a Roma sono convenuti molti convegnisti sul tema ‘Musica e Chiesa: culto e cultura a 50 anni dalla Musicam sacram’, organizzato dal Pontificio Consiglio della Cultura e dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica, in collaborazione con il Pontificio Istituto di Musica Sacra e il Pontificio Istituto Liturgico dell’Ateneo Sant’Anselmo, ai quali papa Francesco ha detto: “Certamente l’incontro con la modernità e l’introduzione delle lingue parlate nella Liturgia ha sollecitato tanti problemi: di linguaggi, di forme e di generi musicali. Talvolta è prevalsa una certa mediocrità, superficialità e banalità, a scapito della bellezza e intensità delle celebrazioni liturgiche. Per questo i vari protagonisti di questo ambito, musicisti e compositori, direttori e coristi di scholae cantorum, animatori della liturgia, possono dare un prezioso contributo al rinnovamento, soprattutto qualitativo, della musica sacra e del canto liturgico”.
Ed a distanza di 50 anni più di 200 musicisti, musicologi ed esperti di musica sacra rendono pubblica una dichiarazione, rivolta ai responsabili della Chiesa, per cercare di riportare sui binari della correttezza una situazione che ai loro occhi sta degenerando. I promotori di questa presa di posizione sono due musicisti e musicologi di grande fama: Aurelio Porfiri, direttore della rivista internazionale ‘Altare Dei’, edita a Macao e Hong Kong, ed autore di libri e saggi sulla musica sacra e la liturgia, e l’americano Peter A. Kwasniewski, professore di teologia e filosofia e direttore di coro al Wyoming Catholic College. La dichiarazione sulla situazione attuale della musica sacra ‘Cantate Domino canticum novum’ si apre così: “Noi sottoscritti, musicisti, sacerdoti, insegnanti, studiosi e amanti della musica sacra, offriamo umilmente alla comunità cattolica di tutto il mondo questa dichiarazione, esprimendo il nostro grande amore per il patrimonio di musica sacra della Chiesa e la nostra profonda preoccupazione riguardo il suo difficile stato attuale”.
Per comprendere meglio il documento abbiamo rivolto alcune domande al prof. Aurelio Porfiri, partendo proprio dalle parole pronunciate da Papa Francesco, che ha sottolineato la necessità di valorizzare il patrimonio della musica sacra ed anche la sua attualizzazione con linguaggi moderni.
Come armonizzare questa duplice missione?