Vicenza , martedì, 14. marzo, 2017 18:00 (ACI Stampa).
Non è solo una fiera di arredo liturgico. KOINÈ da 25 anni è un appuntamento che mette al centro lo studio e la ricerca per la liturgia, l’arte e la pastorale attraverso l’incontro di esperti e studiosi. Quest’anno l'appuntamento si è svolto a Vicenza, dall’11 al 14 marzo. E per quattro giorni gli “addetti ai lavori” si sono riuniti e hanno trovato “formazione e informazione”. Con una marcia in più: la solidarietà. Quella per le popolazioni colpite dal terremoto negli ultimi difficili mesi.
Ospite d’onore del momento inaugurale è stato il Vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili, che in rappresentanza delle comunità terremotate del Centro Italia ha ricevuto dalle mani di alcuni espositori presenti a Koinè doni per la ricostruzione delle chiese distrutte: paramenti liturgici, calici, patene, arredi per le aule di culto, immagini sacre, impiantistica. Sono stati oltre 100 i produttori coinvolti, di cui 60 hanno materialmente consegnato il proprio dono e altri promesse d’impegno per la fornitura di impianti di amplificazione o campane o elementi per l’edilizia.
“La vostra generosa attenzione – ha affermato monsignor Pompili ringraziando il vescovo di Vicenza, i responsabili di IEG ei produttori per l’invito e i doni ricevuti – contribuisce ad affrontare uno dei problemi più rilevanti posti dal sisma. Solo nelle zone di Amatrice ed Accumoli sono oltre 100 le chiese gravemente distrutte e la messa in sicurezza e la ricostruzione sono processi che richiederanno anni”.
Ma non solo gara di solidarietà. Koinè da oltre 17 edizioni affronta vari temi: quali la manutenzione e la sicurezza degli edifici di culto, l’illuminazione, l’acustica. Componenti importanti, se non addirittura necessarie, per gli edifici di culto. Koinè offre un contributo di idee e proposte innovative con architetti, designer e liturgisti.
Riguardo l’illuminazione, attraverso un seminario dedicato si è giunti a diverse conclusioni: l’intervento del dottor Giorgio Della Longa, attraverso un ampio e variegato ventaglio di esempi di rilevanza internazionale, ha messo a confronto due diversi criteri progettuali: quello che predilige l’invisibilità dei corpi illuminanti, per non interferire con il contesto e quello che riporta al massimo il tema del corpo illuminante a vista, seppur con una chiave contemporanea.