Città del Vaticano , venerdì, 10. marzo, 2017 17:00 (ACI Stampa).
E’ iniziato il ciclo delle prediche di Quaresima di Padre Raniero Cantalamessa, il predicatore della Casa Pontificia. Le sue riflessioni, per guidare il Papa e la Chiesa tutta nel cammino di attesa della Pasqua, hanno ancora una volta, come protagonista lo Spirito Santo. Il tema delle meditazioni è “Nessuno può dire: ‘Gesù è il Signore!’ se non nello Spirito Santo (1 Cor 15, 3)”. Lo “stesso protagonista” delle prediche dello scorso Avvento. Un cammino, dunque, che prosegue alla luce del ruolo che lo Spirito Santo svolge nella morte e risurrezione di Cristo e, dietro a lui, nella nostra morte e nella nostra risurrezione.
Il Paraclito ci introduce alla “piena verità” su Gesù Cristo e sul suo mistero pasquale — il religioso ha approfondito il senso della proclamazione di Gesù “Signore”, che oggi assume un’attualità particolare soprattutto in risposta a quanti credono che “sia possibile, e anzi necessario, rinunciare alla tesi della unicità di Cristo, per favorire il dialogo tra le varie religioni». In realtà, ha spiegato Cantalamessa, proclamare Gesù “Signore” significa “proprio proclamare la sua unicità”.
San Paolo attribuisce allo Spirito Santo il merito della “comprensione del mistero di Cristo”, ma padre Cantalamessa afferma che “l’enfasi attuale sullo Spirito Santo può mettere in ombra l’opera di Cristo, quasi che questa fosse incompleta o perfettibile”. Ma è “una incomprensione totale”, perché lo Spirito – spiega il predicatore nella Cappella Redemptoris Mater– “non fa cose nuove, ma fa nuove le cose”, pertanto “non aggiunge nulla alle cose ‘istituite’ da Gesù, ma le vivifica e le rinnova”.
Padre Cantalemessa osserva che gli stessi apostoli, “pur vivendo gomito a gomito” con Gesù, “senza lo Spirito non avevano potuto penetrare nella profondità del suo mistero”.
Per meglio comprendere il dono dello Spirito Santo, il predicatore della Casa Pontificia pone l’accento su due tipi di conoscenza di Cristo: quella oggettiva e quella soggettiva. La prima è relativa all’essere, al mistero e alla persona di Gesù, la seconda si snoda su ciò che Gesù “fa per me”.