Città del Vaticano , giovedì, 9. marzo, 2017 13:00 (ACI Stampa).
Papa Francesco incontrerà il presidente del Libano il prossimo 16 marzo. E poi, alla fine del mese, ci sarà anche un incontro con il Principe Carlo di Inghilterra e la moglie Camilla, ancora da confermare. L’erede al trono britannico passerà da Roma dal 31 marzo al 5 aprile, nell’ambito di un viaggio europeo che inizierà dalla Romania il 29 marzo.
Molto significativo sarà l’incontro con il presidente del Libano, il generale Michel Aoun. Al Libano si guarda sempre come un modello di dialogo interreligioso. Il Patto Nazionale del 1943, mai formalizzato per iscritto, prevedeva la divisione delle cariche tra i principali gruppi religiosi: la presidenza ai cattolici maroniti, la guida del governo ai musulmani sunniti, la presidenza del Parlamento ad un rappresentante musulmano sciita. Poi, il comandante delle forze armate deve essere maronita e altri funzionari di religione greco-ortodossa e drusa.
Il patto è ancora considerato valido, e viene sempre rispettato. L’elezione di Aoun a presidente è arrivata ad ottobre 2016, dopo due anni di vuoto istituzionale. Aoun era già Stato capo di governo tra il 22 settembre 1988 e il 13 ottobre 1990, verso la fine della guerra civile in Libano, e fu presidente ad interim del Libano dal settembre 1988 al novembre 1989, alla scadenza del mandato di Amin Gemayel, che lo aveva voluto primo ministro.
Sarà la prima visita del nuovo presidente del Libano presso la Santa Sede. Probabile che ci si concentrerà sul tema migranti: il Libano ospita 1 milione di rifugiati, a fronte di una popolazione di 4 milioni di persone Ad inizio pontificato, nel 2014, si era ipotizzato un viaggio di Papa Francesco in vari Paesi del Medio Oriente, incluso il Libano, ma poi questo viaggio non si è mai concretizzato.
Di diverso tenore la visita di Carlo e Camilla, che toccheranno Roma nell’ambito di un tour europeo volto a rafforzare i rapporti commerciali del Regno Unito con i Paesi del continente. La Regina Elisabetta di Inghilterra ha visitato Papa Francesco il 3 aprile 2014.