Roma , sabato, 4. marzo, 2017 10:00 (ACI Stampa).
Mercoledì scorso, con la celebrazione delle Ceneri, è iniziato il tempo della Quaresima: sei settimane che preparano alla Pasqua, cuore dell’intero anno liturgico. Un tempo durante il quale i vescovi italiani richiamano l’attenzione sul tema della conversione con messaggi e sussidi predisposti a sostegno del cammino di fede delle comunità cristiane.
A partire dal sussidio per l’animazione liturgico-pastorale del Tempo di Quaresima-Pasqua, predisposto dall’Ufficio Liturgico Nazionale della Cei, reperibile sul sito di www.chiesacattolica.it. “Non è facile nel nostro mondo porgere orecchio, rendersi disponibili, attenti, recettivi”, scrive nella presentazione il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino: “il clima comunicativo prevalente prevede un incessante tentativo di prendere la parola, attirare l'attenzione, impedire che l'altro venga ascoltato”. In Gesù oggi “diviene anche possibile un nuovo sguardo sulla storia, che non registri unicamente l'intervento dei più forti, che non si limiti a constatare chi fa più rumore, ma vada alla ricerca delle voci più umili e flebili, quelle di cui nessuno si cura”, evidenzia mons. Galantino sottolineando che l'ascolto “è forma della vera conversione: uscire da sé stessi, per andare incontro a chi fa fatica anche solo a farsi sentire” auspicando che in ogni comunità, anche attraverso l'aiuto del sussidio, le celebrazioni dei Tempi forti di Quaresima e di Pasqua siano vissute come “soste rigeneranti di ascolto e di comunione, in cui la voce del Padre si fa sentire, in cui è possibile riconoscere il volto di Cristo, in cui essere trasfigurati in un clima comunitario e fraterno, con la riscoperta della gioia di credere e testimoniare”.
Anche le diocesi di Trento e di Bolzano-Bressanone, per accompagnare famiglie e comunità in questo periodo, hanno voluto riproporre l’iniziativa congiunta del calendario quaresimale “Un Pane per amor di Dio“, pensato per favorire la preghiera quotidiana. Vi contribuiscono, ogni giorno, una citazione biblica e riflessioni ispirate al messaggio quaresimale di papa Francesco dal titolo “La Parola è un dono, l’altro è un dono”. “Entrare in Quaresima è accettare la sfida di ridare significato al tempo”, scrivono nell’introduzione i vescovi di Trento e di Bolzano-Bressanone, mons. Lauro Tisi e mons. Ivo Muser sottolineando che la Quaresima non chiede una “missione impossibile, ma piccoli passi quotidiani, compiuti con lo sguardo sollevato, non fissato sui nostri piedi. Uno sguardo ad ‘altezza d’uomo’, che intercetta quello dell’altro, l’osserva con passione, vi riconosce linfa vitale per se stesso”.
In questo tempo siamo chiamati a fare “un ‘viaggio’ nella nostra ‘storia’ personale, a vivere con intensità, gradualità e verità questo cammino ed essere riflesso e testimonianza dell’amore di Dio”, scrive nella sua lettera per la Quaresima l’arcivescovo di Matera-Irsina, mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, che ogni lunedì svolgerà nella Casa spirituale ‘Sant’Anna’ i quaresimali sul tema “Tempo di Quaresima, tempo privilegiato per l’ascolto della Parola per tornare a Dio”. “E’ a partire dalla Parola che ci rendiamo conto quanto Dio desideri la felicità di ogni uomo, senza differenze di culture, nazionalità o colore: l’altro è un dono!”, spiega il presule che invita a riscoprire il “vicinato”, tipico dei paesi del Sud Italia che “ ha rappresentato il luogo della ‘comunione’”. A Taranto l’arcivescovo, mons. Filippo Santoro, ha dato inizio alla Quaresima presiedendo la “Cena Pane e Acqua” promossa dal movimento Shalom per progetti di solidarietà in Burkina Faso: “per una sera mangiare pane e acqua ci rende più vicini a milioni di dimenticati della Terra”, dicono i promotori.
Nella diocesi di Perugia-Città della Pieve il cardinale Gualtiero Bassetti indirà la colletta diocesana a favore delle attività caritative nella IV Domenica di Quaresima, il 26 marzo. “Sull’esempio della condivisione, generosità e gratuità” di Vittorio Trancanelli, dichiarato qualche giorno fa Venerabile da papa Francesco, “mi auguro veramente che la ‘Quaresima di Carità’, che quest’anno dedichiamo a tutte le attività della nostra Caritas diocesana, porti frutti abbondanti. Negli ultimi mesi, siamo dovuti intervenire per aiutare innanzitutto le popolazioni terremotate, i profughi e sostenere altre situazioni che si sono presentate al nostro orizzonte. Come sempre, però, dobbiamo essere pronti ad andare incontro ai problemi della quotidianità. C’è, infatti, una componente del tessuto sociale che semprepiù si sta indebolendo: le famiglie in difficoltà economica, che non arrivano alla fine del mese. Dobbiamo – ha spiegato - per questo far fronte a molte richieste di aiuto, con il pagamento delle utenze domestiche e dell’affitto. Soprattutto la mancanza di lavoro richiede un sostegno, una carità che sia anche generosità, una carità che vuol dire mettersi nei panni degli altri e di tutti i bisognosi”.