Assisi , martedì, 19. maggio, 2015 16:47 (ACI Stampa).
La libertà, intesa come disponibilità a ricevere e a dare, in una dialogicità strutturale, è il luogo francescano della solidarietà. Ne è convinto Orlando Todisco (OFMConv) che ne parla nel suo ultimo libro "La solidarietà nella libertà. Motivi francescani per una nuova democrazia."
Parte da questo l’interrogativo sia intorno al come la solidarietà vada pensata e vissuta oggi, nell’epoca della globalizzazione, e sia intorno al perché sia in crisi, sopraffatta da una diffusa conflittualità sempre più distruttiva.
Al centro egli pone lo spirito dominatorio e possessivo e come suo rimedio la povertà, stile di pensiero e di vita. Contraria per un verso all’idolatria e per l’altro al disprezzo d’alcunché, la povertà è sostanzialmente risolta nell’itineranza - le volpi hanno le loro tane, gli uccelli i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha ove posare il capo (Mt 1,18) - e questa nella libertà creativa, espressione della consapevolezza che, essendo al mondo per un gesto di liberale gratuità, ognuno dovrebbe, in maniera operosa e illuminata, confermare la propria gratitudine per quella voce che l’ha chiamato all’essere.
Dall’insieme s’impone la logica oblativa, secondo cui la dignità della condotta umana la si misura non in base a ciò che si ha, ma in base a ciò che si dà.
Il presupposto è che, se un tempo non si era e ora si è, ognuno è frutto di un gesto che, comunque pensato, è un arricchimento, non una rapina, un’apertura, non una chiusura. Dunque, al primo posto non il proprio io in una sorta di piega autoreferenziale, con un taglio rivendicativo, ma l’altro - Dio, i genitori, la società; non l’appropriazione, ma la donazione, non lo sfruttamento, ma l’arricchimento.