Torino , giovedì, 9. marzo, 2017 14:00 (ACI Stampa).
Domenico Savio (1842-1857) nacque presso Chieri e morì a causa di una malattia che non perdona poco distante da tale luogo, a Mondonio poco più che quindicenne.
Figlio di una modesta famiglia di contadini per studiare fu accolto nel collegio di Don Bosco a Valdocco e li incarnò tutto il fiore della santità salesiana fatta di una vita allegra e responsabile.
La sua vita si spese tutta o quasi in questo oratorio al seguito del santo torinese.
“Mi confesserò e mi comunicherò sovente, i miei amici saranno Gesù e Maria, la morte ma non il peccato”. Questi i suoi propositi nel giorno della sua prima Comunione.
A don Bosco, scrisse un biglietto”mi aiuti a farmi santo!” ed il sacerdote torinese rispose con il segreto della santità: allegria, preghiera, doveri del proprio stato e far del bene. Niente altro che questo. Ed il ragazzo che ben comprendeva lo prese alla lettera.