Trieste , mercoledì, 1. marzo, 2017 14:00 (ACI Stampa).
Eucarestia e dottrina sociale, un binomio che in pochi considerano. Ma lo considera, e con forza, l’Osservatorio Van Thuan sulla Dottrina Sociale, che nell’ultima newsletter, per mano del direttore Stefano Fontana, spiega punto per punto il modo in cui l’Eucarestia abbia una ricaduta sociale e indirettamente politica, e perché l’idea di una diminuzione dell’importanza teologica dell’Eucarestia sarebbe dannosa per tutta la società.
Quello di Stefano Fontana è un contributo che si inserisce nel dibattito dell’Amoris Laetitia da un punto di vista fino ad ora inedito. Perché il dibattito si è concentrato sulla concessione o meno della comunione ai divorziati risposati, al discernimento caso per caso. Insomma, a quella casistica che Papa Francesco ha sempre detto di voler evitare. Fontana invece va alla radice di tutto. Va al senso dei sacramenti di Matrimonio ed Eucarestia. E spiega perché questi siano profondamente uniti tra loro e abbiano un impatto nella vita sociale, nonostante la connessione “strana” per ché il sacramento “riguarda la vita Sacramentale della Chiesa e il secondo, invece, l’impegno della società nella politica”.
Strana, sì, ma reale e concreta. Chiosa Fontana: “Tutto l’impegno dei cristiani nella costruzione del mondo secondo il piano di Dio per la salvezza dell’uomo trova motivazione teologica e sostegno di grazia proprio nel sacramento eucaristico e da tutti i sacramenti, da cui viene la rigenerazione che poi si traduce nella trasformazione delle relazioni sociali”.
Le connessioni sono strettissime, perché “senza matrimonio non abbiamo né famiglia, né società, ma un insieme di relazioni individuali variamente intrecciate e prive di un ordine”, dato che è vero che il matrimonio “è di ordine naturale”, ma “la natura non riesce a provvedere a se stessa senza “lo stato di grazia”.
E questo – sottolinea Fontana – può essere “empiricamente” provato da un fatto: se la natura bastasse a se stessa, il matrimonio naturale dovrebbe rimanere saldo anche se “ci si è allontanati dalla pratica religiosa come pratica sociale” , con “il senso di convivenza more uxorio disciplinato dalla legge” o la diminuzione dei matrimoni civili. Ma questo non avviene.