Città del Vaticano , martedì, 28. febbraio, 2017 9:00 (ACI Stampa).
L’interesse crescente per il pensiero di Joseph Ratzinger, il Papa emerito Benedetto XVI, è testimoniato da un piccolo, ma prezioso, gruppo di 11 dottorandi che la Fondazione Ratzinger ha incontrato nella Biblioteca dedicata alle opere del Papa emerito e situata nel Camposanto Teutonico, nel cuore del Vaticano, e che riunisce periodicamente per sviluppare un dialogo sul loro lavoro, nella tradizione delle università tedesche.
Il professor Pierluca Azzaro, traduttore delle opere di Benedetto XVI, collaboratore della Fondazione, presente due giorni la settimana nella Biblioteca Ratzinger per fare da guida agli studenti, racconta con modestia di questo piccolo gruppo di studenti che ha conosciuto “ad uno ad uno” nella Biblioteca che questi hanno cominciato a frequentare appena aperta.
“Si è creato con loro – dice – un rapporto di consuetudine, di amicizia, direi… un rapporto quasi obbligato, perché nuotiamo nelle stesse acque. Ed è nata così l’idea di raggrupparli, dar loro la possibilità di conoscersi e di coinvolgerli nell’attività della Fondazione”.
Quale lo spirito? Spiega il professore Azzaro che “in Germania, il ‘Doktorfater’ fa ogni due mesi un incontro con i dottorandi. Si chiama ‘colloquio’. Durante questo colloquio, ognuno di loro ha possibilità di esporre parte del suo lavoro di fronte agli altri. Il colloquio è coordinato dal professore che non è lì come un monarca o un giudice, ma semplicemente coordina la discussione. Abbiamo ripreso questo spirito”.
Fino ad ora, ci sono stati tre incontri: un primo incontro introduttivo, un altro con padre Federico Lombardi, presidente della Fondazione Ratzinger, che è stato direttore della Sala Stampa della Santa Sede durante il pontificato di Benedetto XVI; e un altro con padre Stephan Horn, che coordina il Ratzinger Schuelerkreis e che di Joseph Ratzinger è stato assistente universitario.