Città del Vaticano , venerdì, 24. febbraio, 2017 17:00 (ACI Stampa).
"Dove c’è acqua c’è vita, e allora la società può sorgere e progredire. Ed è urgente perché la nostra casa comune ha bisogno di protezione e, inoltre, che si comprenda che non tutta l’acqua è vita: solo l’acqua sicura e di qualità". Lo ha ribadito questo pomeriggio Papa Francesco intervendo alla sessione conclusiva del Seminario sul tema Il diritto umano all’acqua, promosso dalla Pontificia Accademia delle Scienze.
"Ogni persona - ha detto nuovamente il Pontefice citando l'Enciclicla Laudato sì e la Caritas in Veritate di Benedetto XVI - ha diritto all’accesso all’acqua potabile e sicura; è un diritto umano essenziale e una delle questioni cruciali nel mondo attuale . È un problema che riguarda tutti e fa sì che la nostra casa comune sopporti tanta miseria e reclami soluzioni effettive, davvero capaci di superare gli egoismi che impediscono l’attuazione di questo diritto vitale per tutti gli esseri umani".
Per questa ragione l'acqua deve tornare ad essere centrale - ha auspicato Francesco - "nell’ambito delle politiche pubbliche". Il Papa ha poi osservato che il diritto all'acqua si trasforma in un dovere. "Dal diritto che abbiamo - ha spiegato - deriva un obbligo che gli è collegato e non si può separare. È imprescindibile annunciare questo diritto umano essenziale e difenderlo, ma anche agire in modo concreto, assicurando un impegno politico e giuridico con l’acqua".
Francesco ha richiamato gli Stati nazionali ad agire, così pure "ogni attore non statale deve assumersi le proprie responsabilità verso questo diritto" poichè "il diritto all’acqua è determinante per la sopravvivenza delle persone e decide il futuro dell’umanità". "Mi chiedo se in questa guerra mondiale a pezzi che stiamo vivendo - ha aggiunto - non stiamo in cammino verso una guerra mondiale per l’acqua".
Pertanto è necessario responsabilizzare i giovani "circa la gravità di questa realtà". Si tratta di "un compito difficile; richiede convinzione e dedizione".