Tolentino , giovedì, 23. febbraio, 2017 16:00 (ACI Stampa).
Tutto era pronto per la festa del ‘Ciao’, organizzata nell’oratorio della parrocchia ‘Santa Famiglia’ dall’ACR: festoni, stellette, colori vivaci per rallegrare una serata speciale per bambini e ragazzi con il tema ‘Circondati dalla gioia’. Ma… a pochi giorni dalla festa, domenica 30 ottobre, Tolentino è stata risvegliata da un boato improvviso, rendendo molte case inagibili.
Così quell’oratorio in festa fu il biglietto da visita per l’accoglienza di molte persone impaurite e senza casa. E l’oratorio è stato ‘invaso’ dai lettini da spiaggia. Una festa in ‘sospeso’ che ha rallegrato un po’ le paure di chi ha domandato un posto per dormire di notte in compagnia. La nuova collocazione oratoriana fu postata su facebook per ricevere tanti ‘like’, ma soprattutto tanta solidarietà. E soprattutto una particolare ‘attenzione’ da parte dell’Azione Cattolica di Cassano d’Adda, diocesi di Cremona.
Molti contatti, diversi doni spediti ed una ‘raccolta fondi’ per un bonifico. Forse tutto sarebbe finito lì, ma… dopo tanti contatti una proposta da Tolentino, quella di consegnare personalmente la colletta, cioè fare un viaggio di circa 1000 km da Cassano d’Adda a Tolentino (con ritorno) in meno di due giorni. Dopo un po’ di riflessione la sfida è stata accettata e così nell’ultimo fine settimana di gennaio, nonostante il maltempo, la sorpresa della visita: un gruppo di sei persone dell’A.C.I della città lombarda sono stati ospiti della parrocchia ‘Santa Famiglia’, consegnando a quella tolentinate ciò che avevano raccolto nel tempo.
E da qui un gemellaggio e nuove amicizie. Roberta, socia dell’A.C.I. tolentinate, ha raccontato la nascita dell’incontro: “Nel mese di novembre, subito dopo il terremoto del 30 ottobre, decido di condividere sulla pagina facebook degli educatori AC al livello nazionale, un mio pensiero ed alcune foto per raccontare cosa la nostra città stesse vivendo ed in che modo la nostra comunità stesse sostenendo ed accogliendo i parrocchiani rimasti senza casa. Subito ho ricevuto risposte di speranza e sostegno nella preghiera da molti educatori, ma in particolar modo Giusy mi ha contattato in privato scrivendomi di volerci aiutare anche con materiali di qualsiasi genere ed ‘aiuti concreti’... come sottolineava lei. Poi ci siamo scambiati il numero di telefono e la storia diventava sempre più seria fino ad averli potuti conoscere di persona, scambiare con loro sguardi, sorrisi, calorosi abbracci e soprattutto raccontarci delle nostre vite di comunità parrocchiali”.
Insomma una giornata particolare, come ci hanno raccontato i cassanesi Giusy e Roberto: “Della giornata vissuta insieme rimane un caldo silenzio: silenzio nelle strade, silenzio interiore su cosa sarà il domani dopo quanto accaduto, ma un calore umano di solidarietà, di condivisione, di accoglienza, di voglia di stare insieme. Un calore che scalda il cuore; quel calore che si propaga e che si mantiene nella vita di ogni giorno e che ti fa sentire meno solo”. Anche Fernanda ha mostrato la propria gioia di questo incontro: “Resta la gioia di sentirmi parte di una comunità con cui condividere i momenti della nostra vita. Mi sono sentita accolta; avevo la sensazione di parlare con amici con cui si riprende un cammino già iniziato da lontano”.