Città del Vaticano , mercoledì, 22. febbraio, 2017 10:50 (ACI Stampa).
Torna in Piazza San Pietro l’Udienza Generale di Papa Francesco. Nella speranza ci riconosciamo “tutti salvati”. E’ questo il tema di oggi, perché il cristiano “non vive fuori dal mondo, sa riconoscere nella propria vita e in ciò che lo circonda i segni del male, dell’egoismo”. È solidale con chi soffre, però nello stesso tempo, ha imparato a leggere tutto questo “con gli occhi della Pasqua, con gli occhi del Cristo Risorto”. Perché cieli nuovi e terre nuove ci aspettano. E legato a questo tema è l’appello di Papa Francesco per la grave situazione in Sud Sudan.
“Destano particolare apprensione – dice il Papa - le dolorose notizie che giungono dal martoriato Sud Sudan, dove ad un conflitto fratricida si unisce una grave crisi alimentare che colpisce la regione del Corno d'Africa e che condanna alla morte per fame milioni di persone, tra cui molti bambini". "In questo momento - continua Papa Francesco - è più che mai necessario l’impegno di tutti a non fermarsi solo a dichiarazioni, ma a rendere concreti gli aiuti alimentari e a permettere che possano giungere alle popolazioni sofferenti. Il Signore sostenga questi nostri fratelli e quanti operano per aiutarli”.
Nel Corno d'Africa sono infatti diciassette milioni le persone che rischiano di morire di stenti e di fame. Lo stato di carestia è stato dichiarato in conseguenza della lunga e sanguinosa guerra civile in atto dal 2013 e della crisi economica che ha devastato il più giovani paese al mondo.
E a questa richiesta di pace del Pontefice, si lega il filo con la catechesi di oggi. Francesco parte dalla Lettera ai Romani di San Paolo, dove l’apostolo ci ricorda che “la creazione è un dono meraviglioso che Dio ha posto nelle nostre mani, perché possiamo entrare in relazione con Lui e possiamo riconoscervi l’impronta del suo disegno d’amore, alla cui realizzazione siamo chiamati tutti a collaborare, giorno dopo giorno”.
Ma è l’egoismo dell’uomo ad aver rovinato la “comunione con Dio”. “Pensiamo all’acqua - dice il Papa - ci aiuta in tutto, ma per sfruttare i minerali, come si contamina l’acqua!”.
“Quando rompe la comunione con Dio – afferma Francesco - l’uomo perde la propria bellezza originaria e finisce per sfigurare attorno a sé ogni cosa; e dove tutto prima rimandava al Padre Creatore e al suo amore infinito, adesso porta il segno triste e desolato dell’orgoglio e della voracità umani”.