Città del Vaticano , lunedì, 18. maggio, 2015 16:41 (ACI Stampa).
La sensibilità ecclesiale secondo Francesco. Il discorso che il Papa propone ai vescovi italiani riuniti per la loro 68° assemblea generale, dedicata alla Evangelii gaudium, si apre con un grazie per questa scelta, ma passa subito a mettere in evidenza i punti critici della vita ecclesiale.
E se pure la situazione mondiale sembra “realisticamente poco confortante - la nostra vocazione cristiana ed episcopale è quella di andare contro corrente” dice il Papa ed esser “ testimoni gioiosi del Cristo Risorto per trasmettere gioia e speranza agli altri.”
Una serie di riflessioni e domande che vengono da due anni di pontificato e incontri con le Conferenze Episcopali di tutto il mondo con una evidente necessità di una maggiore sensibilità ecclesiale: “ossia appropriarsi degli stessi sentimenti di Cristo, di umiltà, di compassione, di misericordia, di concretezza e di saggezza.”
Combattere, senza timidezza, “la corruzione pubblica e privata che è riuscita a impoverire, senza alcuna vergogna, famiglie, pensionati, onesti lavoratori, comunità cristiane, scartando i giovani, sistematicamente privati di ogni speranza sul loro futuro, e soprattutto emarginando i deboli e i bisognosi. Sensibilità ecclesiale che, come buoni pastori, ci fa uscire verso il popolo di Dio per difenderlo dalle colonizzazioni ideologiche che gli tolgono l’identità e la degnità umana.”
E poi le scelte pastorali nella quali “non deve prevalere l'aspetto teoretico-dottrinale astratto, quasi che i nostri orientamenti non siano destinati al nostro Popolo o al nostro Paese - ma soltanto ad alcuni studiosi e specialisti - invece dobbiamo perseguire lo sforzo di tradurle in proposte concrete e comprensibili.”