Acireale , domenica, 19. febbraio, 2017 17:50 (ACI Stampa).
È una riflessione incentrata sul programma per la santità, quella che Papa Francesco svolge alla parrocchia di Santa Maria Josefa di Castelverde. In una omelia a braccio, Papa Francesco sottolinea l’importanza di pregare i nemici, con l’obiettivo di essere perfetti come il padre, e di perdonare e di pregare, perché la preghiera è l’antidoto a quelle guerre che “cominciano in casa”.
Periferia Est di Roma, Chiesa di Santa Maria Josefa del Cuore di Gesù, a Castelverde di Lunghezza. Una chiesa di periferia, la cui costruzione è cominciata nel 1999, alla presenza dell’allora vicegerente della diocesi di Roma, il vescovo Cesare Nosiglia, attualmente arcivescovo di Torino.
Prima l’incontro con i bambini e ragazzi del catechismo, quindi il saluto a malati, anziani e sposi che hanno battezzato i propri figli, così come alle famiglie assistite dalla Caritas parrocchiali. Infine, alcune confessioni. Ormai è uno schema preciso, quello seguito da Papa Francesco per la visita alle parrocchie romane, ripresa dopo il Giubileo straordinario della Misericordia. Quella a Ponte di Nona è la tredicesima visita di Papa Francesco ad una parrocchia della diocesi, la seconda nel 2017, dopo quella a Santa Maria a Setteville, nel Comune di Guidonia.
Della visita è stato possibile vedere in diretta solo le immagini della Messa celebrate dal Papa a conclusione dell’intenso pomeriggio della parrocchia.
“C’è un messaggio – dice il Papa - unico nelle letture: siate santi perché lui è santo, siate perfetti perché lui è perfetto”. La via indicata da Gesù è quella di superare l’occhio per occhio, la vendetta, perché il “me la pagherai” – dice – “Non è un linguaggio cristiano”.