Città del Vaticano , domenica, 19. febbraio, 2017 12:15 (ACI Stampa).
Le violenze nelle Repubblica Democratica nel Congo, i recenti attentati in Pakistan sono oggetto del pensiero di Papa Francesco al termine dell’Angelus. Un Angelus dedicato al comandamento dell’amore, proposto da Gesù come reazione al male.
La Repubblica Democratica del Congo sta sperimentando varie situazioni di violenza nella regione del Kasai centrale, e negli scorsi giorni è stato diffuso un video che accusava l’esercito di un massacro. Un portavoce del governo ha sottolineato che il video era un falso, ma che c’erano stati degli eccessi. Nella regione, da agosto, c’è un sollevamento, e gli scontri più recenti hanno causato, secondo alcune fonti, più di 100 vittime.
Papa Francesco ha sottolineato che “continuano purtroppo a giungere notizie di scontri violenti e brutali nella regione del Kasai Centrale della Repubblica Democratica del Congo”; ha detto di “sentire forte il dolore per le vittime, specialmente per tanti bambini strappati alle famiglie e alla scuola per essere usati come soldati” e "questa è una tragedia: i bambini soldato!"; ha assicurato preghiera e vicinanza anche per il personale “religioso e umanitario che opera in quella difficile regione”; e infine ha rinnovato “un accorato appello alla coscienza e alla responsabilità delle Autorità nazionali e della Comunità internazionale, affinché si prendano decisioni adeguate e tempestive per soccorrere questi nostri fratelli e sorelle”.
Il Papa prega per loro, per le popolazioni del continente africano che soffrono a causa di violenza e guerra e poi per tutto il mondo, con un pensiero particolare per il “caro popolo pachistano, colpito da crudeli atti terroristici nei giorni scorsi”. Il Papa si riferisce all’attacco terroristico al santuario sufi di Lal Shahbaz Oalandar a Sehwan, rivendicato dall’autoproclamato Stato Islamico, che ha causato 70 morti e oltre 150 feriti. Dopo l’attentato, l’esercito ha eseguito raid in tutto il Paese, uccidendo – secondo le fonti – almeno 39 terroristi.
“Preghiamo – ha detto il Papa - per le vittime, per i feriti e i familiari. Preghiamo ardentemente che ogni cuore indurito dall’odio si converta alla pace, secondo la volontà di Dio.” E chiede un momento di silenzio, e guida la preghiera dell'Ave Maria.