Friburgo , lunedì, 13. febbraio, 2017 16:00 (ACI Stampa).
C’è anche la solita questione dell’Ucraina, brandita come un grimaldello politico all’interno di un dialogo di stampo teologico. Ma, al di là di quello, l’incontro tra il Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, e il Metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento di Relazioni Estere del Patriarcato di Mosca, segna il punto del dialogo ecumenico in corso. Un dialogo che ha avuto nuova spinta e impulso dallo storico incontro dell’Avana tra Papa Francesco e il Patriarca Kirill.
In una intervista “doppia” concessa al sito dell’Università di Friburgo, in Svizzera, luogo dell’incontro del 12 febbraio, il metropolita Hilarion ha sottolineato che è stato il Patriarca Kirill a chiedere che l’incontro avvenisse a Cuba, lontano dal continente europeo dove avevano avuto luogo gli scontri tra cattolici e ortodossi.
Ed è la questione ucraina ad entrare prepotentemente nella conferenza stampa che fa seguito all’incontro. Una questione che per il Patriarcato di Mosca sembra essere ineludibile. Hilarion la inserì, del tutto a sorpresa, persino in un discorso del Sinodo 2014, con attacchi così diretti alla Chiesa Greco Cattolica – che lui continua a definire “uniate” – che il Cardinale Timothy Dolan di New York si sentì il dovere morale di ospitare l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk nella sua trasmissione radio per permettergli di spiegare il suo punto di vista.
La questione è stata reiterata nella conferenza stampa, come riferisce il sito cattolico svizzero “cath.ch”. Il sito parla di “una filippica caustica contro la Chiesa Greco Cattolica dell’Ucraina”, e riporta che Hilarion ha detto che “l’uniatismo dimostra di avere la forza di seminare odio e inimicizia sistematicamente e deliberatamente, impedendo la riconciliazione tra Oriente e Occidente”. E ha poi sottolineato che “in queste circostanze tragiche, le Chiese sono chiamate ad agire insieme nel nome della pace. Non possiamo raggiungere questo obiettivo senza che gli ortodossi e i greco-cattolici si sforzino di superare la loro inimicizia storica.”
Da parte sua, il Cardinale Koch ha sottolineato che uno dei frutti della riunione all’Avana dovrebbe e potrebbe essere il ripristino del dialogo con l’Ucraina. E, sebbene la Chiesa Greco Cattolica Ucraina avesse avuto una reazione molto negativa alla dichiarazione comune firmata da Papa Francesco e il Patriarca Kirill, la Santa Sede ha poi mostrato una certa sollecitudine nei confronti dell’Ucraina, con le iniziative della Colletta Straordinaria voluta da Papa Francesco e poi con il viaggio in Ucraina del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano.