Città del Vaticano , martedì, 7. febbraio, 2017 18:00 (ACI Stampa).
“Cuori nuovi per un ordine nuovo”. Monsignor Pietro Dal Toso, segretario delegato del dicastero per il Servizio allo Sviluppo Umano Integrale, sintetizza alla fine così il messaggio di Papa Francesco per la Quaresima.
Si tratta di un messaggio di carattere pastorale, tutto incentrato sulla parabola del ricco epulone. Monsignor Dal Toso lo presenta insieme a Chiara Amirante di Nuovi Orizzonti, in un incontro nella Sala Stampa della Santa Sede.
Dice Dal Toso: “Il punto importante da sottolineare nel messaggio è il modo in cui la persona si relaziona all’altro. Io credo che il Papa metta un po’ il dito su questa scelta fondamentale di ogni uomo e di ogni credente, della scelta di aprirsi all’altro in tutte le forme in cui si presenta”. Insomma, “il ricco della parabola viene condannato non perché ha i soldi, perché aveva il cuore chiuso all’altro”. Per questo, si tratta di “una buona occasione per riscoprire l’alterità” visto che “il rispetto per la vita è il rispetto per la vita della persona che abbiamo accanto e della vita che ci circonda”.
È una chiave di lettura che allarga il tema del messaggio dalla semplice omiletica ad un impegno preciso. Il nuovo dicastero voluto da Papa Francesco cerca di vivere questo approccio all’alterità con molte iniziative, e in particolare lo fa l’ex dicastero di Cor Unum, che per anni è stato il braccio caritativo di Papa Francesco. Recentemente, lo stesso Monsignor Dal Toso è stato in Siria, e va ricordata anche la gestione della colletta in Ucraina. Intanto, c’è il nuovo dipartimento per le migrazioni, voluto e guidato dallo stesso Papa Francesco, mentre ancora si lavora per dare un quadro unitario all’intero dicastero, una coerenza che non dovrebbe arrivare prima di Pasqua.
Sono tutte cose che si possono leggere in controluce nelle parole di monsignor Dal Toso, mentre al suo fianco Chiara Amirante racconta l’esperienza dell’apertura all’altro nella comunità da lei fondata, Nuovi Orizzonti, del modo in cui vengono approcciate le persone che vivono nella strada, di come si offre loro l’alternativa che è proprio il Vangelo di Gesù, sebbene molti di loro non siano “credenti”, o se lo sono “ce l’hanno comunque con Dio”. “In comunità, vedo la Resurrezione ogni giorno”, dice.