Firenze , venerdì, 17. febbraio, 2017 9:00 (ACI Stampa).
Se è vero che, generalmente, un ordine religioso si fonda sulla volontà di un singolo uomo questo non si può certi dire per l'ordine dei Servi di Maria. Tra tutti gli ordini religiosi sorti nei primi anni del milleduecento, questo spicca non solamente per la splendida e profonda devozione alla Madonna ma in quanto gli stessi fondatori si proclamarono “in servitù” di Maria.
Tale concetto sarà ripreso solo nel millesettecento da San Luigi Grignon de Monfort nel suo “Trattato della vera devozione a Maria”. Secondo tale impostazione questo rapporto è tanto unico in quanto il servo per amore si dedica totalmente e senza propria volontà ad amare Maria in atto di totale abbandono che altro non è che il canto di un figlio verso sua madre. Questo aspetto così speciale contraddistingue il servo di Maria rendendolo docile alla voce dello spirito ma di più ai richiami della Madre celeste.
Storicamente l'ordine è sorto nel 1233 ad opera di sette uomini della Firenze mercantile. Probabilmente i primi sette amici erano tutti mercanti e quindi benestanti avevano come ideale condiviso non tanto di fondare un ordine religioso bensì di riunirsi insieme per lodare e pregare la Madonna praticando una vita casta e comunitaria. Scelsero per fare ciò un eremo su di un monte intorno a Firenze il Monte Senario e lì si stanziarono.
Dalle fonti storiche che li riguardano da vicino i loro nomi erano: Bonagiunta, Buonfiglio, Amadio, Manetto, Uguccione, Sostegno, Alessio. All'inizio scelsero questa forma di vita religiosa sulla scorta dello stile francescano abbandonando la vita comune e mercantile per darsi a Dio, in unione e preghiera, ma dopo alcuni anni scesero dal proprio eremo e fondarono il ritrovo di Santa Maria di Cafaggio, prima fondazione della nascente comunità nel mondo.
Da quel giorno, in cui i primi sette si unirono, la storia ha scritto pagine mirabili di quest'ordine. Oltre al culto specialissimo che i suoi membri tributano alla Vergine Maria, si dedicano all'apostolato ed alla cultura. Nella storia dell'ordine non sono mancati sacerdoti che si sono dedicati alle più svariate forme di apostolato come ad esempio il padre David Maria Turoldo ed il padre Luigi Pazzaglia.