Città del Vaticano , mercoledì, 1. febbraio, 2017 10:35 (ACI Stampa).
L’elmo della speranza. L’apostolo Paolo, di fronte ai timori e alle perplessità della sua comunità, invita tutti a “tenere salda sul capo come un elmo, soprattutto nelle prove e nei momenti più difficili della nostra vita, la speranza della salvezza”. E’ il cuore della catechesi di Papa Francesco nell’Udienza Generale di oggi in Aula Paolo VI.
E’ proprio questa la speranza cristiana. Continua infatti la meditazione su questo tema, dopo aver rintracciato la speranza nelle pagine dell’Antico Testamento, Francesco passa a commentare il Nuovo: “la speranza raggiunge una portata straordinaria quando incontra la novità rappresentata da Gesù Cristo e dall’evento pasquale”.
E’ tutto scritto già nella Prima Lettera di San Paolo ai Tessalonicesi: “Quella di Tessalonica – spiega il Papa - è una comunità giovane, fondata da poco; eppure, nonostante le difficoltà e le tante prove, è radicata nella fede e celebra con entusiasmo e con gioia la risurrezione del Signore Gesù. L’Apostolo cerca di far comprendere tutti gli effetti e le conseguenze che questo evento unico e decisivo comporta per la storia e per la vita di ciascuno. In particolare, la difficoltà della comunità non era tanto di riconoscere la risurrezione di Gesù, ma di credere nella risurrezione dei morti. Gesù è risorto, ma i morti? In tal senso, questa lettera si rivela quanto mai attuale”.
Perché è proprio davanti al mistero della morte che si rivela la nostra natura più fragile ed “emergono tutti i nostri dubbi”.
“Potrò ancora rivedere e riabbracciare le persone che ho amato?”. “Questa domanda me l’ha fatto pochi giorni fa una donna incontrata in Udienza”, Francesco fa a tutti questa domanda che spesso mette in crisi la fede di ognuno.