Novara , lunedì, 30. gennaio, 2017 11:00 (ACI Stampa).
Domenica 29 gennaio nella diocesi di Novara si sono concluse le celebrazioni per la festa patronale di san Gaudenzio, in cui il vescovo, mons. Franco Giulio Brambilla, nel discorso alla città ha esortato la Chiesa a non dimenticare la testimonianza, partendo dalla lettura di un suo recente scritto, ‘Liber pastoralis’, come omaggio alla chiesa ‘gaudenziana’: “Essa ha al suo centro questa idea semplice e forte: la Chiesa di domani avrà un futuro se custodirà la testimonianza dei cristiani.
L’agire pastorale della Chiesa ha il suo roveto ardente nel far crescere la testimonianza cristiana dei credenti e la vita della Chiesa come testimonianza. Il mondo di oggi ha bisogno di chi curi le anime, ma la ‘cura animarum’ –ha sostenuto il vescovo- deve sostenere la testimonianza cristiana nella sua forma ecclesiale adulta e matura.
Questo è il senso della vita cristiana, la sostanza dell’esperienza ecclesiale, il cuore dell’agire pastorale della Chiesa”. Prendendo spunto dal numero 49 dell’enciclica ‘Evangelii Gaudium’ di papa Francesco, mons. Brambilla ha esortato la città a non rinchiudersi nelle proprie abitudini: “Ecco che cosa deve preoccuparci: che molti vivano senza la forza e la luce dell’amicizia con Gesù; senza una comunità di fede che li accolga; senza un orizzonte di senso e di vita.
Questi sono i tre elementi essenziali della testimonianza dei cristiani”. Prendendo spunto dalla prima lettera di Pietro, che il Concilio Vaticano II cita nei documenti 14 volte, il vescovo ha sottolineato che il cristiano si deve lasciare modellare da Dio: “La casa spirituale ha la forma di un tempio di persone. E’ un’opera di Dio che esige di lasciarsi continuamente posare e sagomare sul fondamento che è Cristo. Viene, poi, indicato lo scopo di questa casa/tempio: per un sacerdozio santo. E’ un nuovo tempio spirituale, dove si esercita un sacerdozio santo. Il culto si esprime in sacrifici spirituali graditi a Dio.
Tutto il popolo di Dio è sacerdotale!” Quindi ha sottolineato le ‘proprietà’ specifiche del popolo cristiano: “Le quattro proprietà del popolo cristiano sono attive e dinamiche, e hanno una proiezione missionaria: affinché proclamiate le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce. Ciò che i credenti devono annunciare sono le azioni e le opere eccellenti di Dio che li ha fatti passare dalle tenebre dell’uomo vecchio alla luce splendente dell’uomo nuovo”.