Roma , sabato, 28. gennaio, 2017 10:00 (ACI Stampa).
Nel contesto in cui viviamo abbiamo già visto tutto, raggiunti come siamo da una mole di informazioni che “non sappiamo come gestire e che spesso non aiuta a vedere, conoscere, capire. Si distingue e ci affascina il tratto di chi sa riconoscere come la storia dell’uomo – troppe volte scritta con la voce dei guerrieri – sia attraversata anche da un altro filo. È speranza che intesse capolavori; come fa capire il Papa, parla ‘in tantissime edizioni nelle vite dei santi’, che rendono questa stessa storia una storia sacra”.
È il commento al messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali del direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali (Ucs) della Cei, don Ivan Maffeis, che ricorda come, per il cristiano, lo sguardo sulla realtà “nasce dal Vangelo: non sgorga a comando, richiede umile e paziente fedeltà per leggere ciò che accade con gli occhi e il cuore del Risorto, fino a scorgere nella stagione invernale il grano di domani”. Ed è un impegno non piccolo, importante per chi nelle varie diocesi italiane lavora nel campo delle comunicazioni sociali.
A partire da segni concreti nei territori. Per esempio a Trento hanno scelto la data della Festa del Patrono dei giornalisti, San Francesco di Sales, per rendere visibile il nuovo sito diocesano che realizza sul web un rapporto di collaborazione centro-periferia per favorire sinergie sul territorio. Per la Giornata varie le iniziative, dal Nord al Sud, anche in realtà che in questi mesi hanno “sofferto” a causa del terremoto o delle recenti nevicate, come la diocesi di Rieti guidata dall’ex direttore dell’Ucs della Cei, monsignor Domenico Pompili, che giovedì scorso ha incontrato i giornalisti e ce la sta mettendo tutta per offrire speranza e saper dar voce a chi voce oggi ne ha poca in quel territorio “devastato”.
Sollecitando una comunicazione che “non dimentica – dice il presule - i problemi ma vuol dare voce a tutti, non censurare alcun aspetto problematico, evitando però al tempo stesso la polemica strumentale”. Venerdì 10 febbraio a Bologna, all’Istituto Veritatis Splendor, si svolgerà l’incontro regionale dei giornalisti dell’Emilia Romagna – con la partecipazione, fra gli altri, di mons. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, don Ivan Maffeis, mons. Tommaso Ghirelli, nuovo vescovo delegato per le Comunicazioni sociali dell’Emila Romagna e Antonio Farnè, presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti – con al centro il tema del giornalismo come “strumento di costruzione e di riconciliazione”.
Un tema che invita gli operatori della comunicazione sociale ad affrontare responsabilmente le tante emergenze che quotidianamente si evidenziano sotto i nostri occhi: migranti, lavoro, disoccupazione giovanile, crisi economica, politica e sociale. A Milano, oggi, l’incontro dell’arcivescovo Angelo Scola con la stampa locale in occasione della presentazione di un’indagine di approfondimento dell’“Osservatorio Giovani” dell’Istituto Giuseppe Toniolo su “Diffusione, uso, insidie dei social network”, condotta a gennaio 2017 su un campione di 2.182 persone, rappresentativo dei giovani italiani di età 20-34 anni.