Bose , venerdì, 27. gennaio, 2017 9:30 (ACI Stampa).
“Nella storia di ogni nuova comunità monastica il passaggio di guida dal fondatore alla generazione seguente è un segno positivo di crescita e di maturità”.
Così Enzo Bianchi commenta la sua decisione di lasciare la guida della comunità di Bose da lui creata a fra Luciano Manicardi.
Il comunicato ufficiale, apparso sul sito della Comunità, è ricco di spiritualità.
“Si dice che i cervi … quando camminano nella loro mandria … appoggiano ciascuno il capo su quello di un altro. Solo uno, quello che precede, tiene alto senza sostegno il suo capo e non lo posa su quello di un altro. Ma quando chi porta il peso (qui pondus capitis in primatu portabat) è affaticato, lascia il primo posto e un altro gli succede”.
Questa la citazione iniziale seguita dal commento di Sant’ Agostino. Enzo Bianchi scrive che fina dal 2014 aveva pensato alle dimissioni “alla fine della visita fraterna iniziata a gennaio e terminata a maggio e dopo la revisione economica affidata a una competenza esterna alla comunità. I visitatori fraterni mi hanno chiesto di restare ancora, anche per portare a compimento lo Statuto della comunità, e così ho continuato a presiedere, ma avvertendo più volte i miei fratelli e le mie sorelle che erano gli ultimi mesi del mio servizio e assentandomi sovente, affinché potessero imparare a continuare a vivere senza la mia guida”.