Roma , giovedì, 26. gennaio, 2017 10:00 (ACI Stampa).
In occasione del Giorno della Memoria, un nuovo straordinario concerto, la “Serata colorata”, che rievoca le musiche composte e suonate dai musicisti internati a Ferramonti, in Calabria, uno dei più grandi campi fascisti della Seconda Guerra Mondiale, da cui, tra il 1940 e il 1943, transitarono più di 3.000 ebrei stranieri e apolidi e altri civili stranieri e dissidenti italiani. Oggi pochi ne ricordano anche solo il nome. E’ storia rimasta per decenni sconosciuta, che è un dovere riportare alla Memoria.
Un evento unico che avrà luogo la sera del 26 gennaio 2017 all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Il concerto ha il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è promosso dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e organizzato da BrainCircle Italia a MusaDoc, con il supporto della Regione Calabria e dell’Università Ebraica di Gerusalemme e del World Jewish Congress, in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Serata Colorata sarà trasmesso in diretta e in videostreaming da Rai 5.
La zona su cui sorse il campo era povera e malarica. Eppure, nonostante la mancanza di libertà, la carenza di cibo e le malattie, a Ferramonti gli internati venivano trattati con rispetto e senza violenze. Anche perché, seppur persecutorio, l’internamento degli ebrei da parte del fascismo – prima della nascita della Repubblica di Salò – non era ancora finalizzato alla Shoah.
Per questo, gli internati del campo, in particolare gli ebrei, conservarono un ricordo generalmente positivo dei loro “carcerieri” come pure dei contadini dei dintorni e degli abitanti dei paesi vicini (Tarsia, Bisignano, Santa Sofia), che avevano avuto l’opportunità di conoscere e del cappuccino inviato dal Vaticano a vivere nel campo: padre Callisto Lopinot, un missionario di origine alsaziana.
Così a Ferramonti furono possibili attività artistiche e musicali. Nel campo, in particolare, erano internati molti musicisti, alcuni dei quali sarebbero divenuti molto noti nel dopoguerra. Tra essi, il trombettista Oscar Klein, il direttore d’orchestra Lav Mirski, il pianista Sigbert Steinfeld, il cantante Paolo Gorin, il compositore Isko Thaler e il pianista Kurt Sonnenfeld, giovane ebreo viennese, che sperava di espatriare negli Stati Uniti, ma venne arrestato a Milano e inviato a Ferramonti.