E questo perché “in un sistema comunicativo dove vale la logica che una buona notizia non fa presa e dunque non è una notizia, e dove il dramma del dolore e il mistero del male vengono facilmente spettacolarizzati, si può essere tentati di anestetizzare la coscienza o di scivolare nella disperazione”.
Il Papa propone un “contributo alla ricerca di uno stile comunicativo e aperto, che non sia mai disposto a concedere al male un ruolo da protagonista, ma cerchi di mettere in luce possibili soluzioni”, e invita tutti “a offrire agli uomini e alle donne del nostro tempo narrazioni contrassegnate dalla logica della ‘buona notizia’.”
In fondo, “la vita dell’uomo non è solo una cronaca asettica di avvenimenti, ma è storia, una storia che attende di essere raccontata attraverso la scelta di una chiave interpretativa in grado di selezionare e raccogliere i dati più importanti.”
Il Papa nota che “la realtà, in sé stessa, non ha un significato univoco” e che “tutto dipende dallo sguardo con cui viene colta, dagli ‘occhiali’ con cui scegliamo di guardarla: cambiando le lenti, anche la realtà appare diversa”.
Papa Francesco ricorda “la buona notizia” del Vangelo, che è “Gesù stesso”, perché “in Cristo, Dio si è reso solidale con ogni situazione umana, rivelandoci che non siamo soli perché abbiamo un Padre che mai può dimenticare i suoi figli.” La promessa di Dio, il suo “io sono con te” è data proprio dalla venuta del Figlio, che fa nascere “una speranza, accessibile a chiunque, proprio nel luogo in cui la vita conosce l’amarezza del fallimento. Si tratta di una speranza che non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori (cfr Rm 5,5) e fa germogliare la vita nuova come la pianta cresce dal seme caduto”.
Come guardare alla realtà in maniera positiva? Gli “occhiali” forniti da Gesù erano le parabole, perché “ricorrere a immagini e metafore per comunicare la potenza umile del Regno non è un modo per ridurne l’importanza e l’urgenza, ma la forma misericordiosa che lascia all’ascoltatore lo ‘spazio’ di libertà per accoglierla e riferirla anche a sé stesso”.
La metafora è dunque “la via privilegiata” di esprimere “l’immensa dignità del mistero pasquale, lasciando che siano le immagini – più che i concetti – a comunicare la paradossale bellezza della vita nuova in Cristo, dove le ostilità e la croce non vanificano ma realizzano la salvezza di Dio, dove la debolezza è più forte di ogni potenza umana, dove il fallimento può essere il preludio del più grande compimento di ogni cosa nell’amore”.
Afferma il Papa che “il Regno di Dio è già in mezzo a noi”, e “chi ha gli occhi resi limpidi dallo Spirito Santo riesce a vederlo germogliare e non si lascia rubare la gioia del Regno a causa della zizzania sempre presente”.
Insomma, “la fiducia nel seme del Regno di Dio e nella logica della Pasqua non può che plasmare anche il nostro modo di comunicare”, che “ci rende capaci di operare – nelle molteplici forme in cui la comunicazione oggi avviene – con la persuasione che è possibile scorgere e illuminare la buona notizia presente nella realtà di ogni storia e nel volto di ogni persona”.
“Chi, con fede – conclude il Papa - si lascia guidare dallo Spirito Santo diventa capace di discernere in ogni avvenimento ciò che accade tra Dio e l’umanità, riconoscendo come Egli stesso, nello scenario drammatico di questo mondo, stia componendo la trama di una storia di salvezza.”
Monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria della Comunicazione, sottolinea che il messaggio si gioca su "tre fuochi", che sono quello di andare oltre le cattive notizie, evitare un punto di vista "pregiudiziale" (e dunque le "maldicenze") e favorire la cultura dell'incontro.
E aggiunge che "la mancanza di concretezza nel giornalismo è l'ideologia", che è poi il non stare "accanto alla realtà".
Iscriviti alla nostra newsletter quotidiana
Ricevi ogni giorno le notizie sulla Chiesa nel mondo via email.
Nell'ambito di questo servizio gratuito, potrete ricevere occasionalmente delle nostre offerte da parte di EWTN News ed EWTN. Non commercializzeremo ne affitteremo le vostre informazioni a terzi e potrete disiscrivervi in qualsiasi momento.