Città del Vaticano , domenica, 22. gennaio, 2017 9:30 (ACI Stampa).
Una nuova intervista a tutto campo quella che Papa Francesco ha concesso al quotidiano spagnolo El Pais.
Tra i tanti temi affrontati il Papa parla del nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump. E qui il Pontefice mostra grande prudenza: “Si vedrà. Vedremo ciò che farà e in base a quello valuteremo. Sempre basandoci su casi concreti. Il cristianesimo o è concreto o non è cristianesimo”.
Il Papa mette in guardia anche dal rischio populismo. “Per me - dice - l’esempio più tipico del populismo, nel senso europeo, è il 33 tedesco. La Germania distrutta cerca di alzarsi, cerca la sua identità, cerca un leader che gliela restituisca: c’è un giovane che si chiama Hitler e dice io posso. E tutta la Germania vota Hitler. È stato votato dal suo popolo, e poi lo ha distrutto. Questo è il pericolo. In tempi di crisi non funziona la ragione, cerchiamo un salvatore che ci restituisca l’identità e ci difendiamo con i muri”.
Sulla vita della Chiesa il Papa è chiaro. “Nella Chiesa - ribadisce - ci sono santi e peccatori, gente per bene e corrotti”, ma l’importante è che non sia “una Chiesa anestetizzata dalla mondanità”. E aggiunge: “il male peggiore per la Chiesa è il clericalismo. Quando il pastore si converte in funzionario”.
Non è mancato nemmeno un riferimento al tema migranti. “Che il Mediterraneo - rileva Papa Bergoglio sia un cimitero, deve farci pensare”. I migranti bisogna “salvarli. Poi, accoglierli il meglio possibile ed integrarli”.