Roma , venerdì, 20. gennaio, 2017 10:00 (ACI Stampa).
Un’indagine sulla formazione del clero e degli artisti “in vista della committenza di opere d’arte per il culto cristiano”. È il progetto promosso dal dipartimento “Arte e fede” del Pontificio Consiglio della cultura e dell’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Conferenza episcopale italiana. Perchè c'è bisogno di sempre maggiore formazione per la realizzazione di opere d'arte per il culto cristiano.
Presentata giovedì 19 gennaio presso il Pontificio Consiglio della cultura — alla presenza del cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del medesimo consiglio, e del segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino — l’iniziativa vuole innanzitutto valutare il sistema formativo del clero secolare e religioso, ma anche di tutti gli operatori pastorali e culturali delle diocesi nell’ambito storico e artistico.
Si riconsidereranno allo stesso modo i percorsi formativi attualmente disponibili per gli artisti chiamati a operare per la Chiesa (architetti, pittori, scultori, musicisti, orafi, fotografi) con l’intento di favorire una maggiore sinergia tra le creazioni artistiche e la diffusione del messaggio cristiano. I dati raccolti su tutto il territorio italiano tramite un apposito sistema informatico consentiranno l’elaborazione di una “mappa” sulla base della quale si potranno adattare le proposte formative, tenendo conto delle necessità regionali.
L’indagine — sostenuta dalla Fondazione per i beni e le attività culturali e artistiche della Chiesa — prenderà in considerazione i dati relativi agli ultimi tre anni, così come tutte le iniziative svolte a vari livelli (corsi universitari, master, cicli di conferenze, convegni, settimane di studio, riviste e pubblicazioni).
“L’arte e la fede sono come sorelle – commenta Il cardinale Ravasi ai microfoni di EWTN - entrambe hanno il compito di cercare ciò che sta al di là della superficie delle cose. Lo scopo dell’evento di oggi è proprio fare un sondaggio, costruire un panorama e ricostruire un orizzonte per vedere tutto ciò che si fa nel campo della fede e dell’arte, per la formazione della comunità ecclesiale e far sì che ci sia “il bello” all’interno della liturgia e nella vita sociale della comunità. Dalla base della bellezza arrivare poi alla costruzione di edifici nuovi e opere arte che corrispondano ai temi della fede ma anche ai canoni dell’estetica della bellezza”.