Gerusalemme , giovedì, 19. gennaio, 2017 14:00 (ACI Stampa).
Si conclude con un accenno al “giubileo” descritto nel Libro del Levitico il comunicato del Coordinamento Terra Santa del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee. Riuniti dal 14 al 19 gennaio, i vescovi europei hanno discusso di migranti, pace in Medio Oriente, dialogo ed ecumenismo. Fino poi a stilare il comunicato finale, tutto centrato sull’ “occupazione” israeliana dei territori, ormai presente da 50 anni.
E per comprendere il senso di questo comunicato, si deve partire dalla fine, dal passo del Levitico che proclama il Giubileo, in cui si legge: “Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti”. Chiosano i vescovi: “Nel corso di questo cinquantesimo anno di occupazione, dobbiamo pregare per la libertà di ognuno in Terra Santa e sostenere in modo concreto tutti coloro che lavorano per costruire una pace giusta”.
I vescovi enfatizzano “lo scandalo cui non dobbiamo mai abituarci” dell’occupazione sotto la quale “per cinquant’anni” hanno languito “la Cisgiordania, Gerusalemme Est e Gaza”, che ha violato “la dignità umana sia dei palestinesi che degli israeliani”. Nonostante l’appello “per la giustizia e la pace” lanciato dal coordinamento “ogni anno dal 1998”, la “sofferenza continua”, ed è per questo che vogliono che questo nuovo appello “sia più forte”.
“Come vescovi – chiedono dunque - imploriamo i cristiani nei nostri paesi d'origine a riconoscere la nostra responsabilità in termini di preghiera, consapevolezza e azione”.
I vescovi sottolineano che “tantissime persone nella Terra Santa hanno trascorso tutta la loro vita sotto l'occupazione, con la sua segregazione sociale polarizzante, ma ancora professano la speranza e la lotta per la riconciliazione”.