Milano , mercoledì, 18. gennaio, 2017 9:00 (ACI Stampa).
L'incontro con la Comunità Ebraica significa "affermare la centralità di Dio, della persona umana creata a Sua immagine e per questo chiamata, nella libertà, alla santità di vita attraverso la fraternità, la misericordia, la giustizia e l’amore". Lo ha detto il Cardinale Arcivescovo di Milano Angelo Scola che ieri ha visitato la Sinagoga del capoluogo lombardo in occasione della Giornata del Dialogo Ebraico-Cristiano.
"Gli 896 ebrei milanesi - ha ricordato Scola - deportati dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale restano una ferita inferta a tutta la nostra comunità civile, come ci ricorda il Binario 21 Memoriale della Shoah di Milano. Non ci sfuggono le responsabilità storiche di taluni figli della Chiesa nel favorire oggettive ingiustizie contro i membri del popolo ebraico. Ci addolorano profondamente le ventate di intolleranza antisemita cui stiamo assistendo in Europa".
Con il Concilio Vaticano II la Chiesa - ha proseguito l'Arcivescovo - ha mutato atteggiamento verso la religione ebraica e "nell’attuale cambiamento d’epoca, il rinnovato rapporto tra ebrei e cristiani è chiamato all’improcrastinabile compito di edificazione di una civiltà dell’amore secondo il disegno del Creatore".
Ebrei e cristiani oggi sono fianco a fianco dimostrando "impegno comune a favore della giustizia, della pace e della salvaguardia del creato e della riconciliazione in tutto il mondo, la lotta comune contro ogni manifestazione di discriminazione razziale verso gli ebrei e contro ogni forma di antisemitismo e in favore della libertà religiosa".
Il pensiero del Cardinale Scola va a Gerusalemme e il porporato prega perchè "Gerusalemme diventi sempre più la Città della Pace per tutti gli uomini e le donne che amano la pace. Siamo perciò profondamente addolorati per le violenze e gli attentati esecrandi che ancora di recente hanno ferito la santa città, uccidendo giovani vite e profanando il Santo nome divino".