Roma , mercoledì, 18. gennaio, 2017 17:00 (ACI Stampa).
“Di quale ‘religione’ hanno bisogno i giovani per vivere in maniera consapevole nella società attuale? Oggi l’Irc mira alla formazione umana degli studenti, una formazione che non può dirsi completa senza essersi interrogata sulla dimensione religiosa della persona”: lo ha affermato il segretario generale della CEI, Nunzio Galantino, presentando la quarta indagine nazionale sull’Insegnamento della religione cattolica, a 30 anni dalla revisione del Concordato.
Il rapporto ha tastato il polso ad un campione di docenti di religione nella scuola statale e in quella cattolica, ma che per la prima volta ha indagato anche sulle ‘competenze’ acquisite dagli studenti di ogni ordine e grado. La prima parte della ricerca è dedicata ai docenti, che indicano nella ‘vocazione’ e nella ‘volontà di offrire ai giovani una formazione religiosa’, le motivazioni che li spingono a scegliere questo insegnamento.
La seconda parte mette in evidenza le conoscenze degli studenti (l’indagine ha coinvolto oltre 20.000 studenti in un campione concentrato in sette diocesi (Novara, Vercelli, Forlì-Bertinoro, Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino, Cagliari, Acireale e Roma). Ecco allora che tre studenti su quattro sanno che ‘la Bibbia è stata scritta da uomini ispirati da Dio’ e che ‘i racconti biblici sono stati inizialmente trasmessi a voce’, ma solo uno su due sa che le lingue in cui la Bibbia è stata successivamente scritta sono ‘ebraico, aramaico e greco’.
La ricerca è la quarta di una serie avviata inizialmente dagli Istituti di Sociologia e di Cate-chetica dell’Università Salesiana e proseguita ultimamente anche con il sostegno dei citati uffici della Cei. I titoli delle precedenti indagini mostrano in un certo senso il percorso compiuto in tutti questi anni dall’Irc: Una disciplina in cammino (1991), Una disciplina al bivio (1996), Una disci-plina in evoluzione (2005).
In questi 30 anni si è registrato un calo contenuto di studenti interessati all’insegnamento della religione, con situazioni molto differenziate sul territorio nazionale: a fronte di un Sud che in 20 anni è rimasto stabilmente intorno al 98%, c’è un Nord sceso ultimamente fino all’82%; inoltre, mentre le scuole dell’infanzia e del primo ciclo si mantengono ancora intorno al 90% di adesioni, le scuole secondarie di II grado scendono sotto l’82%; un ulteriore fattore di differenziazione è poi costituito dall’urbanizzazione, dato che nelle città capoluogo l’Irc è scelto in misura nettamente inferiore rispetto alle scuole di provincia. Per quanto riguarda la prima parte della ricerca, mediante un questionario online sono stati raggiunti nel corso dell’anno scolastico 2015-16 un totale di 2.982 insegnanti di religione cattolica, 2.279 di scuola statale e 703 di scuola cattolica. Nella scuola statale il 96,0% sono laici; nella scuola cattolica lo sono il 65,7%. Meno della metà sono di ruolo nella scuola statale, ma più della metà valuta la propria esperienza professionale pienamente soddisfacente e l’86,9% non intende prendere in considerazione l’ipotesi di abbandonare questo insegnamento.