Parigi , sabato, 14. gennaio, 2017 13:00 (ACI Stampa).
Un documento di 14 punti, per ricordare l’importanza della libertà religiosa, mettere in luce come questa venga spessa erosa a favore della libertà di espressione, e deplorare l’analfabetismo religioso scaturite da alcune forme di laicità. Il V Forum Europeo Cattolico – Ortodosso, che ha avuto luogo a Parigi dal 9 al 12 gennaio, rivendica con forza l’importanza del cristianesimo nella costruzione dell’Europa, e mette in luce il ruolo delle religioni nell’affrontare l’ondata di terrorismo che ha recentemente colpito l’Europa.
Per questo, dopo gli incontri di Trento (2008), Rodi (2010), Lisbona (2012) e Minsk (2014), il Forum Cattolico-Ortodosso ha avuto luogo a Parigi, capitale colpita dagli attentati al settimanale satirico Charlie Hebdo e al Bataclan, sul tema “L’Europa E per questo, il titolo del messaggio finale è denso di speranza: “Abbiate fiducia! Io ho vinto il mondo”.
Eppure, la lettura del messaggio mostra molti punti critici. L’analisi parte dal terrorismo, di cui i vescovi cattolici e ortodossi hanno cercato di “decriptare le cause”, sottolineando che “non si tratta di stigmatizzare la religione musulmana”, ma piuttosto di osservare “insieme agli stessi leader musulmani, come alcuni terroristi giustificano la loro azione a partire dai testi sacri dell’Islam,” e qualcuno ha suggerito che “è la radicalizzazione che si è islamizzata, piuttosto che il contrario”.
Il lavoro di comprensione dei testi va fatto sull’Islam, ma anche nei testi della Chiesa cattolica, perché “la Parola di Dio ci è stata data per liberare l’uomo dai suoi peccati: non dobbiamo mai strumentalizzarla”, ma nemmeno è giusto “rimproverare alle Chiese atteggiamenti di intolleranza oggi inaccettabili, ma condivisi dalla società del passato, che non distinguevano dall’appartenenza religiosa e l’appartenenza a una società e uno stato”.
Da notare che i vescovi hanno voluto commemorare l’editto di Costantino del 313, che proclama la libertà religiosa. Oggi – scrivono - “le costituzioni dei nostri Stati garantiscono i diritti fondamentali della persona umana”, eppure “nelle nostre società alcune forze sono sempre all’opera per emarginare, se non cancellare dallo spazio pubblico, le religioni e il loro messaggio”.