Torino , mercoledì, 11. gennaio, 2017 14:00 (ACI Stampa).
A tre mesi dalla prima scossa e in occasione del Natale il pensiero va a quanti sono nelle zone dell’Italia centrale dove la terra continua a tremare e dove la presenza e l’impegno Caritas restano costanti in tutti i paesi toccati, anche quelli spesso dimenticati. E l’impegno della Caritas di Torino è sempre quello di ricercare volontari.
Sotto il coordinamento di Caritas Italiana sono stati attivati i gemellaggi di tutte le Caritas, da Nord a Sud, con la diocesi di Rieti, le sei diocesi delle Marche colpite dal sisma - Ascoli Piceno, Camerino-San Severino Marche, Fabriano-Matelica, Fermo, Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto - la diocesi di Spoleto-Norcia, le diocesi di L’Aquila e Teramo-Atri. Il Piemonte seguirà in modo particolare le Marche e, in esse, Arquata del Tronto.
Grazie alla colletta nazionale del 18 settembre scorso – fa sapere la diocesi di Torino - e alla generosa risposta solidale, sono finora pervenuti a Caritas Italiana 16 milioni di euro, incluso il milione messo a disposizione dalla Conferenza episcopale italiana e prontamente trasferito alle diocesi più colpite per i primi interventi. La sola diocesi di Torino ha contribuito con quasi 700.000 euro.
In tutte le zone colpite si sta completando il monitoraggio dei bisogni a carattere sociale ed economico, si stanno avviando interventi mirati per la ripresa delle attività produttive e sono in via di realizzazione centri polifunzionali per riannodare relazioni e rapporti comunitari. Significativa è l’attività di animazione e prossimità negli alberghi della costa marchigiana e abruzzese e del Lago Trasimeno dove sono stati trasferiti i residenti dei centri maggiormente colpiti, con iniziative condivise tra le diocesi ospitanti e quelle di provenienza.
Nello stile suo proprio, centrato sulla relazione interpersonale e sull’accompagnamento, e sollecitata dalla rete nazionale, Caritas diocesana Torino propone di aderire ad un invito che traduce il farsi dono celebrato nel Natale in azioni concrete: offrire la disponibilità a recarsi di persona presso le strutture ricettive della costa marchigiana per svolgere azione di ascolto, accompagnamento relazionale, servizio diretto alle persone sfollate per un periodo dai sette ai quindici giorni continuativi.