Città del Vaticano , giovedì, 14. maggio, 2015 15:39 (ACI Stampa).
L’Anno Santo della misericordia si aprirà tra sette mesi, la Bolla di indizione del Giubileo è una vera guida spirituale per vivere al meglio questo periodo di grazia per tutta la Chiesa cattolica.
La parola che più si lega al Giubileo è “ Indulgenza”. Una parola che sentiamo spesso, ma della quale magari non conosciamo appieno il significato soprattutto in relazione al Giubileo. Abbiamo chiesto al cardinale Mauro Piacenza Penitenziere Maggiore per prima cosa in che consiste la indulgenza giubilare.
“Al Giubileo in sé, fin da quello del 1300 indetto da Papa Bonifacio VIII con la Bolla Antiquorum habet fida relatio, del 22 febbraio 1300, è intrinsecamente legato il tema della misericordia, della riconciliazione, dell’Indulgenza plenaria. Tutto ciò è strutturale ed è sempre stato così nello scorrere dei secoli. Si tratta di un trinomio (Misericordia, Confessione sacramentale, Indulgenza) assolutamente inscindibile. Si sa che la suprema legge della Chiesa è la salvezza eterna delle anime, per cui la sua missione nel mondo è una missione salvifica. Al vertice di tale missione stanno i sacramenti. Dopo i sacramenti la Chiesa, che è Madre e Maestra, sempre per servire la causa della salvezza, pone in atto, con tenera misericordia, anche altri “segni” che sono denominati “sacramentali”. In questo ambito possiamo annoverare le Indulgenze.
La concessione delle Indulgenze – se il fedele è debitamente disposto e a determinate condizioni (esclusione da qualsiasi affetto al peccato anche veniale, confessione sacramentale, comunione eucaristica, preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice) – riduce o cancella la pena temporale dovuta per i peccati, già rimessi quanto alla colpa. È la Chiesa che, quale ministra della redenzione, dispensa ed applica il tesoro sovrabbondante dei meriti di Cristo, della Beata Vergine Maria, dei Santi.Per comprendere le Indulgenze si deve partire dalla immensa ricchezza della misericordia di Dio, manifestata dal Crocifisso, il quale – come insegna S. Giovanni Paolo II – incarna “la grande indulgenza che il Padre ha offerto all’umanità, mediante il perdono delle colpe e la possibilità della vita filiale nello Spirito Santo” (cfr. Giovanni Paolo II, Il dono dell’Indulgenza, Udienza Generale del 29.IX.1999).Va da sé che la realtà delle Indulgenze presupponga la fede nel Purgatorio, diversamente non avrebbero alcun senso.
Nello specifico per l' Anno Santo della Misericordia ci saranno indulgenze particolari, condizioni particolari?
Tutto questo è allo studio e certamente verrà precisato con sufficiente anticipo rispetto all’inizio dell’Anno Santo e si ispirerà alle linee della Bolla di indizione.