Il Papa racconta di aver incontrato diversi superstiti in questi giorni. “ I cuori sono feriti, ma ci sono le parole di Raffaele: ricostruire i cuori”.
Non generico ottimismo, ma speranza dice il Papa. E la ricostruzione si fa con le mani.
Come ha fatto Raffaele con la sua famiglia e amici, usando le mani li ha salvati, la mano di “qualcuno che mi ha guidato” come ha detto il papà.
Il Papa parla proprio del dono delle mani, “ di tanta gente che ha aiutato ad uscire dal dolore, le mani die vigili del fuoco, di tutti quelli che hanno detto: do del mio”.
E poi rimanere per non ferire di più quello che è ferito: “non ferire con parole vuote o con notizie che non hanno rispetto, tenerezza davanti al dolore. Non ferire. Ognuno ha sofferto per qualcosa. alcuni hanno perso tanto, casa, figli, genitori, il coniuge. Non ferire. Il silenzio e le carezze, la tenerezza del cuore aiuta a non ferire”.
E poi le riconciliazioni , si lasciano da parte antica storie e ci ritroviamo insieme, dice il Papa : ritrovarsi.
E ancora il Papa ripensa a quella frase: oggi la nostra vita non è la stessa. “ La ferita si rimargina, ma le cicatrici rimarranno per tutta la vita”.
E ci sono tante virtù fortezza e solidarietà della gente. E questo significa essere “ ben nati”.
E aggiunge: “sono orgoglioso dei parroci che non hanno lasciato la terra. Pastori che quando vedo il lupo non fuggono”.
E ancora un’altra parola: vicinanza. “La vicinanza ci fa più umani, coraggiosi. Una cosa è andare solo sulla strada della vita una cosa è andare vicino ad altri”.
Ricominciare poi senza perdere la capacità di sognare, dice il Papa concludendo la sua riflessione.
“ Ho voluto prendere le vostre parole e farle mie” e “prendere quello che dice il vostro cuore e fare una riflessione su questo”.
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Poi si confida: “ quando mi sono accorto di quello che era accaduto quella mattina, ho trovato un biglietto con la notizia. Ho sentito: ci devo andare e poi dolore, e con questo dolore sono andato a celebrare la messa”. E infine il Papa dice il suo grazie per tutto quello che è stato fatto per ricostruire i cuori le case e il tessuto sociale e per ricordare l’egoismo di chi non ha avuto il vostro dolore.