Infatti quando è nata il medico abortista che doveva firmare la sua morte non era di turno e un’infermiera poté chiamare un’ambulanza per portarla in un ospedale in grado di salvarla.
“In America – ha spiegato Gianna Jenssen - si può abortire fino al giorno del parto, anzi anche durante il parto: praticano un taglio nella parte posteriore del collo del bambino, ecco, proprio qui, e aspirano il cervello”.
Le parole più sorprendenti sono state quelle conclusive, rivolte ai giovani: “Quasi tutte le persone si adeguano a un amore mediocre, moltissimi giovani non cercano un amore vero. Ascoltatemi: voi ragazzi siete fatti per cose grandiose, non per una vita passiva. E voi, ragazze, fatevi cercare, noi siamo fatte per essere adorate, dovete farvi trattare bene e farvi offrire le cene, ma non una cena qualunque, una buona cena! Cercate di non avere la tendenza a controllare tutto e, se avete avuto un cattivo rapporto con il padre, è meglio non cominciare una relazione: dovete prima guarire”.
E ancora: “Ragazzi, se avete avuto un padre che non vi ha mostrato come deve essere un vero uomo, correte da Gesù e chiedete a Lui come esserlo, ricordatevi che non siete fatti per usare una donna e poi andarvene via, non per essere attaccati alla pornografia, voi siete creati per fare e per vincere. L’uomo deve avere l’avidità di essere un buon uomo e far sentire la donna protetta”.
Gianna Jenssen ha inoltre fatto sapere di aver perdonato la madre biologica, perché il suo dolore si è trasformato in speranza, la sua rabbia in desiderio di realizzare una missione che si sta rivelando la vocazione della sua vita.
“Mentre parlavo a una serata come questa si è alzata e mi ha detto: Io sono tua madre. Le ho risposto: sono cristiana e ti perdono. Con enorme rabbia mi ha gridato: Non voglio il tuo perdono. Le ho ripetuto, prima di andarmene: io ti perdono ma non ti permetterò mai più di parlarmi con questo tono”. Poi ha rivendicato i suoi diritti di ‘concepita’: “Se l’aborto è una questione di diritti della donna dov’erano i miei? Non c’è nessuna femminista che protesta perché i miei diritti sono stati violati e la vita è stata soffocata nel nome dei diritti delle donne?”
Madre Teresa di Calcutta, in merito alla testimonianza di vita di Gianna Jessen, disse: “Dio sta usando Gianna per ricordare al mondo che ogni essere umano è prezioso per Lui. È bello vedere la forza dell’amore di Gesù che Egli ha riversato nel suo cuore. La mia preghiera per Gianna, e per tutti quelli che la ascoltano, è che il messaggio dell’amore di Dio ponga fine all’aborto con il potere dell’amore”. Ed ha gridato con la sua forza il valore della vita, di ogni vita: “Oggi, un bambino è un bambino, quando fa comodo. E’ un tessuto o qualcos’altro quando non è il momento giusto. La cosa migliore che posso farvi vedere per difendere la vita è la mia vita. E’ stata un grande dono. Uccidere non è la risposta a nessuna domanda o situazione. L’aborto è moralmente sbagliato… Tutta la vita ha valore. Tutta la vita è un dono del nostro Creatore. Dobbiamo ricevere e conservare i doni che ci sono dati. Dobbiamo onorare il diritto alla vita. Quando le libertà di un gruppo di cittadini indifesi sono violate, come per i nascituri, i neonati, i disabili e i cosiddetti ‘imperfetti’, capiamo che le nostre libertà come nazione e individui sono in grande pericolo”. Eppoi ha lanciato un appello alle donne ed agli uomini: “Avete una grande opportunità, mi rivolgo agli uomini presenti. C’è un’interessante battaglia tra il bene e il male. Voi da quale parte state? Quale tipo di uomini volete essere? Voi siete fatti per cose grandi; non siete fatti per stare seduti passivamente. Siete fatti per alzarvi ed essere uomini. Siete fatti per difendere donne e bambini, non per farvi da parte e voltare la testa, quando sapete che è in corso un omicidio. Non siete fatti per usare una donna e poi abbandonarla. Siete fatti per essere gentili, grandi, aggraziati, forti, per prendere posizione. Ascoltatemi: io sono stufa di fare il vostro lavoro. Donne, voi non siete fatte per essere abusate, per stare lì ed ignorare il vostro valore. Meritate che si combatta per voi, sempre”.
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