Torino , martedì, 31. gennaio, 2017 9:00 (ACI Stampa).
Allegro, spigliato e con una forza sovrumana. Tanta era che si racconta che, per far divertire i suoi ragazzi,spaccava due o tre noci tenendole con una semplice mano. Ma non era questa la sua vera ricchezza bensì l'amore che portava al Signore. Altro potere e di ben maggior consistenza. Così si presentava un sacerdote che girando per le strade di una ottocentesca Torino cercava i ragazzi più poveri e bisognosi. Questi i connotati umani di uno dei più grandi santi sociali del milleottocento: Giovanni Bosco.
Nato a Castelnuovo d'Asti nel 1815, morirà a Torino nel 1888.
La sua vita è stata tutta una serie di difficoltà e di grazie a cui il Signore ha cercato di far intravedere la propria volontà: quella di fondare una congregazione di sacerdoti – i Salesiani – impeganti nell'educazione dei giovani più bisognosi.
Orfano di padre e con il fratello maggiore che lo ostacolava nel voler diventare sacerdote ,senza alcun sostentamento economico, Giovanni presto si è dovuto trovare un impiego per pagarsi gli studi in seminario: sacrestano, domestico, garzone. Ma tutto ciò - se ad un ragazzo impedisce di spiccare il volo verso la gioia - in Giovanni Bosco ne segnerà il cammino allegro verso la santità.