Ogni Papa è differente dal predecessore e dal successore? Quale di questi 11 è il più originale? E perché?
La Chiesa non è estranea alla vita della società planetaria; i Papi che si sono succeduti negli ultimi due secoli hanno scandito i tempi correnti con puntualità e decisione, ciascuno con una propria impronta originale, mai perdendo di vista la missione di operare per accompagnare nel bene le vicissitudini umane. Certamente una deformazione laica ci porta a riconoscere ai Papi una caratteristica più pastorale, più sociale, più politica…a seconda della percezione che ciascuno di noi ha rispetto a particolari momenti della vita collettiva, e per questo si sviluppano simpatie più o meno marcate. Non voglio sottrarmi alla domanda e rispondo, considerando soprattutto i Papi che ho conosciuto, che originali erano il modo attento di ascoltare di Paolo VI e i suoi densi silenzi; originali gli accennati, benevoli sorrisi di Benedetto XVI; originali i giovanili slanci di Giovanni Paolo II verso i giovani; originali i mobili, scrutatori occhi di Francesco.
Una curiosità… La lettera più breve è indirizzata al Papa con il pontificato più lungo: Giovanni Paolo II. E’ un caso?
E’ vero, la lettera più breve è quella dedicata a Giovanni Paolo II. In effetti ho scritto tre lettere a questo Papa in tempi diversi. La scelta è caduta sull’ultima, scritta la sera stessa del suo funerale in San Pietro sull’onda dell’emozione di ”quel soave venticello che sfogliava il Libro dei Libri sulla bara per accompagnare i tuoi passi oltre i confini terreni, lungo i pascoli della Serenità Celeste”.
Ogni lettera contiene precisi riferimenti ai periodi storici in cui il Papa destinatario è vissuto. Lei vede i Papi come veri protagonisti della storia dell’umanità…
Ho già accennato alla scansione operata dai diversi pontificati in merito alle vicende temporali, e mi sembra opportuno specificare: Come non riconoscere, ad esempio, l’intuizione della Rerum Novarum sui diritti del lavoro? Il permesso di operare ai “Liberi e Forti” di Sturzo da parte di Benedetto XV? la soluzione della “Questione Romana” di Pio XI? La lotta contro il Nazismo di Pio XII? La “Pacem in Terris” mentre Cuba rischia di bruciare il mondo? E Paolo VI all’Onu e all’incontro Storico con Atenagora? E il rapporto tra Giovanni Paolo II e la caduta del muro di Berlino? E l’amorevole richiesta di Benedetto XVI agli uomini per una “Rigenerazione” e “riqualificazione” della vita? E l’accorato, ripetuto appello di Francesco per la giustizia sociale e la misericordia fra gli uomini?...Passi da giganti di autentici protagonisti della storia dell’umanità.
Se avesse la possibilità di consegnare personalmente una di queste lettere a uno degli 11 Papi, quale sceglierebbe?
Essendo il libro concepito come “letter@perta spero che i primi nove Papi l’abbiano ricevuta via internet, non mi rimangono altri che Benedetto XVI che ringrazierei per il suo grande coraggio e Francesco al quale direi di accettarmi come semplice muratore desideroso di lavorare nel suo grande cantiere.
I Papi sono i successori di Pietro, sono i capi visibili della Chiesa in terra. Quale filo conduttore unisce questi 11 Papi nelle sue 11 lettere?
Grandi stravolgimenti ha subito la vita degli uomini in questi due ultimi secoli, la Chiesa, ho già detto, non è stata estranea, non avrebbe potuto, e non è estranea oggi, né lo sarà mai. Sapienza, coraggio, umiltà, spirito di servizio non sono mai venuti meno e mai cesseranno di rinfrancare gli uomini nelle loro speranze ed aspettative. E’ questo il filo conduttore che ha contraddistinto l’azione dei Papi dell’età moderna: tenaci, pazienti, capaci nell’aver saputo tenere dritta la “Barca di Pietro” durante le tempeste e le bufere del mondo.
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