Città del Vaticano , domenica, 25. dicembre, 2016 12:22 (ACI Stampa).
Il potere del Bambino Gesù non si basa su forza e ricchezza ma “è il potere dell’amore. E’ il potere che ha creato il cielo e la terra, che dà vita ad ogni creatura; è la forza che attrae l’uomo e la donna e fa’ di loro una sola carne, una sola esistenza; è il potere che rigenera la vita, che perdona le colpe, riconcilia i nemici, trasforma il male in bene. E’ il potere di Dio. Questo potere dell’amore ha portato Gesù Cristo a spogliarsi della sua gloria e a farsi uomo; e lo condurrà a dare la vita sulla croce e a risorgere dai morti. E’ il potere del servizio, che instaura nel mondo il regno di Dio, regno di giustizia e di pace”. E’ questo l’incipit del messaggio natalizio ai popoli e alle nazioni che Papa Francesco ha rivolto dalla Loggia Centrale della Basilica Vaticana prima di impartire la solenne Benedizione Urbi et Orbi.
L’annuncio del Natale anche oggi “vuole raggiungere tutti i popoli, specialmente quelli feriti dalla guerra e da aspri conflitti e che sentono più forte il desiderio della pace”.
Il pensiero del Pontefice viaggia come un’onda che vuole arrivare in ogni angolo del pianeta. Il Papa non vuole dimenticare nessuno e inizia dalla “martoriata Siria, dove troppo sangue è stato sparso. Soprattutto nella città di Aleppo, teatro nelle ultime settimane di una delle battaglie più atroci, è quanto mai urgente che si garantiscano assistenza e conforto alla stremata popolazione civile, rispettando il diritto umanitario. È tempo che le armi tacciano definitivamente e la comunità internazionale si adoperi attivamente perché si raggiunga una soluzione negoziale e si ristabilisca la convivenza civile nel Paese”.
Dalla Siria il pensiero di Papa Bergoglio si allarga a tutta la Terra Santa. “Israeliani e Palestinesi - auspica Francesco - abbiano il coraggio e la determinazione di scrivere una nuova pagina della storia, in cui odio e vendetta cedano il posto alla volontà di costruire insieme un futuro di reciproca comprensione e armonia”. Pace - chiede ancora il Papa - anche per Iraq e Yemen.
L’Africa è presente con Libia, Sud Sudan, Congo e Nigeria “dove - rammenta il Papa - il terrorismo fondamentalista sfrutta anche i bambini per perpetrare orrore e morte”.