Roma , mercoledì, 21. dicembre, 2016 9:00 (ACI Stampa).
"Il Vangelo" è "strada della vera giustizia scopo della politica". Lo ha ribadito il Cardinale Angelo Bagnasco, ieri sera, nell'omelia della Messa celebrata in occasione del Natale per i membri del Parlamento Italiano.
"Sappiamo - ha aggiunto - che la fede non è un’idea né un codice, ma l’incontro con la persona di Cristo: senza di Lui, le grandi domande non trovano risposta, e l’uomo resta un enigma a se stesso. Senza di Lui l’anelito dell’anima verso la gioia, la vita, l’assoluto, cadrebbe nel vuoto".
Ricordando gli attentati in Germania e Turchia, il Cardinale Bagnasco ha invocato "propositi e impegni di giustizia e di riconciliazione".
Di fronte ai tanti e gravosi impegni quotidiani ci distraiamo, quasi ci viene impedito "di pensare, di ascoltare le voci che salgono dalle profondità dell’anima, le domande radicali sul senso del nostro essere, dell’esistenza, della morte e dell’oltre: se vale la pena ! Ascoltare queste domande - ha spiegato il presidente della CEI - significa accedere alla spiaggia della verità, delle cose come stanno e non come ci fanno credere che siano, o come noi stessi vorremmo illudendoci; significa che la coscienza si risveglia alla libertà, e finalmente vede ciò che vale e ciò che è scintillante apparenza. Per questo si cerca di occupare con rumori e immagini ogni spazio, affinché sia difficile fare silenzio e rientrare in se stessi: il pensare nella verità, infatti, diventa pericoloso per la vuota narrativa costruita non sulla realtà ma sull’interesse".
L'uomo - ha proseguito il porporato - "è consapevole che non può farsi con le proprie mani, che la pienezza e il per sempre non è opera sua, ma che viene da altrove, dall’alto come un dono. Questo dall’alto si è rivelato, e ha preso il nome di Gesù, entrato nel tempo per aprirci l’eterno, nella finitezza per donarci l’infinito, nella umiltà per farci grandi, nella povertà per rivestirci della ricchezza di figli di Dio. Egli ci ha aperto il libro della vita, la strada dell’umanità vera, della felicità piena. L’uomo partecipa all’opera, ma non è il protagonista, e questo lo aiuta a vivere".
Per questo - ha concluso il Cardinale Bagnasco - sarebbe schizofrenico "pensare che un cristiano debba mettere fra parentesi la sua fede per aver accesso al pubblico agone. La Chiesa non ha mai preteso di appellarsi all’autorità di Dio, ma sempre ha usato la ragione per offrire ragioni alle visioni, ai principi, alle norme, consapevole che non poco di ciò che fa parte della Rivelazione, è scritto nel libro della natura di cui l’uomo è culmine".