Aleppo , lunedì, 19. dicembre, 2016 12:00 (ACI Stampa).
E' una voce che viene dalla guerra quella di Pascal. Una testimonianza di quelche giorno fa, durante la battaglia. Ve la propiniamo nella sua forza e semplicità.
Per la prima volta ho assistito ad un concerto di musica classica in mezzo ad una battaglia. Solo ad Aleppo succede che in mezzo alla morte una voce di pace si alza in mezzo a tutte le altre che annunciano la guerra, per sollevare gli animi e dimenticare per qualche istante la morte e il freddo. È come un capitolo di una tragedia moderna che ricorda la mitologia greca. Con pochi mezzi Padre Elias Janji con il coro Naregatsi e la pianista, hanno cantato e suonato brani di Verdi, Mozart, Vivaldi e Karl Orf in una chiesa gremita, nonostante il freddo polare che invade Aleppo in questi giorni, elevando i nostri spiriti in un altro cielo.
E pensare che non tanto distante da qui la tragedia continua, con missili lanciati da Aleppo Est sulla parte Ovest, uccidendo bambini nelle scuole e persone innocenti, mentre nella parte Est della città continua l'attacco dell'esercito siriano.
Nonostante questo migliaia di persone (si parla di sessanta mila fino ad ora) sono riusciti a scappare da Aleppo Est arrivando nella zona Ovest. Raccontano di come molti erano presi in ostaggio, che a parecchi, mentre scappavano, hanno sparato alle spalle e alcuni hanno trovato la morte, che altri hanno portato la nonna sulle spalle correndo in mezzo alla battaglia… Sono stati accolti; hanno trovato da bere e da mangiare, ripreso il fiato; alcuni sono tornati nelle loro case liberate in questi giorni.
La gente è contenta anche perché finalmente l’esercito ha liberato la stazione di pompaggio dell’acqua di tutta la città, che le milizie, dopo averla minato, non erano riusciti a far saltare prima di scappare. Le previsioni dicono che in un mese l'acqua tornerà normale nella città, dopo che i tecnici hanno cominciato il lavoro di riabilitazione. Con questo finirà un capitolo della tragedia ma sicuramente, penso, ce ne saranno altri.