Città del Vaticano , sabato, 10. dicembre, 2016 20:04 (ACI Stampa).
Un lungo discorso a braccio la cui trascrizione ufficiale è arrivata in serata dopo la revisione del Papa stesso. Francesco l’ha rivolto ai seminaristi di Molfetta ricevuti questa mattina. A loro ha consegnato il ““discorso “freddo” preparato” e poi ha iniziato dai ricordi di una suora, Bernedatta, che dalla Puglia è arrivata in Argentina a lavorava con i seminaristi. Con “due “schiaffi spirituali”, dice il Papa, sistemava le cose.
Una donna come tante vicina all’apostolato dei preti, vicine alla formazione dei preti nei seminari; “hanno quella saggezza, quella saggezza delle mamme; sanno dire quello che il Signore vuole che sia detto”.
Poi parla degli scandali il Papa: “Quando vengono gli scandali dei sacerdoti siamo abituati a sentirli! La stampa le compra bene quelle notizie, paga bene quelle notizie. Perché è così, la regola dello scandalo ha una quota alta nella borsa dei media! Come formare un sacerdote affinché nella sua vita non ci sia un fallimento, non crolli? Ma solo questo? No, di più! Perché la sua vita sia feconda”.
Il Papa torna sul tema della “Vicinanza al popolo”. E aggiunge: “vicinanza vuol dire pazienza; vuol dire bruciare [consumare] la vita, perché – diciamo la verità – il santo Popolo di Dio stanca, stanca!”.
E un prete deve essere un “cattolico, incarnato, vicino, che sa accarezzare e soffrire con la carne di Gesù negli ammalati, nei bambini, nella gente, nei problemi, nei tanti problemi che ha la nostra gente”.