Città del Vaticano , sabato, 10. dicembre, 2016 12:50 (ACI Stampa).
“E’ un lavoro a volte molto faticoso, ma compiuto nella consapevolezza di fare qualcosa per gli altri, coltivando con passione la terra per garantirne i frutti, seguendo i cicli delle stagioni e affrontando i disagi dovuti ai cambiamenti climatici, purtroppo aggravati dalla negligenza umana”. Papa Francesco parla del lavoro agricolo e dell’impegno quotidiano che ogni giorno compiono contadini e agricoltori. E lo fa in Udienza ai partecipanti alla Riunione dell’Associazione Rurale Cattolica Internazionale a conclusione dei lavori, auspicando che si continui a lavorare con il Creato con tenerezza.
Il Papa li ha incontrati stamattina, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico. Centralità della persona, nella disponibilità all’altro e nella gratuità. Sono questi i valori fondamentali che il Papa richiede ai membri dell’ICRA.
“Coltivare e custodire il giardino del mondo”. Papa Francesco nel suo discorso riprende un verso della sua enciclica “Laudato Si”, perche si continui a “proteggere la casa comune”, come obiettivo principale.
Il Pontefice guarda ai problemi reali che vive questo settore economico: “Viviamo il paradosso di un’agricoltura non più considerata settore primario dell’economia, ma che mantiene una evidente rilevanza nelle politiche di sviluppo, negli squilibri della sicurezza alimentare come pure nella vita delle comunità rurali. In alcune aree geografiche, infatti, lo sviluppo agricolo resta la principale risposta possibile alla povertà e alla scarsità di cibo. Questo però significa rimediare alla carenza degli apparati istituzionali, all’iniqua acquisizione di terre la cui produzione è sottratta ai legittimi beneficiari, ad ingiusti metodi speculativi o alla mancanza di politiche specifiche, nazionali e internazionali”.
Francesco evidenzia come adesso la logica del mercato sia solo dettata dalla voglia di fare “affari”, anche “a costo di sacrificare i ritmi della vita agricola, con i suoi momenti di lavoro e di tempo libero, del riposo settimanale e della cura della famiglia”.