Città del Vaticano , venerdì, 9. dicembre, 2016 17:25 (ACI Stampa).
E’ la tradizionale cerimonia dedicata all’illuminazione dell’albero di Natale più famoso al mondo, che quest’anno arriva dal Trentino. E il presepe, da Malta, realizzato con il coordinamento dell’artista di Gozo, Manwel Grech. Con un pensiero speciale in più. Questo Natale le offerte saranno destinate ai parrocchiani di Norcia, colpita dal terremoto.
Alle 16.30 una cerimonia di inaugurazione ha illuminato l’albero e inaugurato il presepe di Natale in Piazza San Pietro. Un’intensa atmosfera natalizia ha caratterizzato l’evento: musiche dalla Banda Musicale del Corpo della Gendarmeria in formazione da parata con la “Marcia all’antica”, Marcia d’Ordinanza della Gendarmeria; l’intermezzo Musicale “In Notte Placida”, accensione dell’Albero di Natale mentre viene eseguito il canto ‘Lauda dell’Epifania’, “Tu scendi dalle stelle” e tante altre.
Inoltre, durante la cerimonia, l’intervento del Presidente del Governatorato, il Cardinale Giuseppe Bertello: “Dal 1982 San Giovanni Paolo II – commenta il Presidente - ha voluto che pellegrini e turisti potessero sostare e meditare davanti al presepio. L’albero è il simbolo della vita e il presepio accanto ci ricorda che il Signore della vita è venuto in mezzo a noi, per dare la Sua vita per noi. Significativa quest’anno la presenza di un barcone con la quale i migranti tentano di sfidare il mare in cerca di raggiungere l’Europa e una vita migliore”.
Monsignor Charles J. Scicluna, Arcivescovo di Malta, all’inaugurazione cerca di spiegare i vari personaggi presenti nel presepe maltese: “Il maltese che dorme. Siamo noi distratti, il Natale passa e noi continuiamo a dormire. Ce ne è poi uno che si arrampica, si arrampica per vedere bene cosa succede, è la curiosità di riconoscere l’amore di Dio. Poi c’è quello che con le mani cosi estese e aperte si meraviglia, è la meraviglia della fede. C’è anche un piccolo gruppo che suona uno strumento tipico, perché il Natale è anche il momento del ringraziamento”.
L’Arcivescovo di Trento, Monsignor Lauro Tisi, racconta l’Albero di Natale: “Siamo davvero contenti di donare ai fedeli di tutto il mondo questo grande albero. Siamo felici che sia collocato davanti alla natività dei nostri amici di Malta. Questo albero proviene dalla Terra della Valsugana, terra che storicamente ha vissuto più di altre il dramma dell’immigrazione. Questo albero testimonia la partenza dei trentini in terre lontane, mi piace oggi far sì che diventi un richiamo a tutti coloro che lo vedranno, al dramma enorme dei nostri fratelli migranti. Non possiamo fare Natale senza dimenticare i nostri fratelli migranti”.