Ginevra , mercoledì, 14. dicembre, 2016 9:00 (ACI Stampa).
Una “particolare attenzione” per i “bambini migranti” è richiesta dalla Santa Sede all’Organizzazione internazionale delle Migrazione, di cui è Stato membro dal 2011. In un lungo intervento al Consiglio dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni, l’arcivescovo Ivan Jurkovic, osservatore permanente della Santa Sede presso le organizzazioni internazionali di Ginevra, mette in luce le cifre drammatiche dei bambini migranti.
D’altronde, lo stesso Papa Francesco ha dedicato alla vulnerabilità dei bambini che migrano il messaggio per la Giornata Mondiale dei Rifugiati 2017. Perché – spiega l’Arcivescovo Jurkovic – il numero di bambini in movimento “cresce esponenzialmente”, perché in tutto il mondo i conflitti colpiscono 246 milioni di bambini e molti di loro affrontano sfollamento forzato, violazione dei diritti, e mancanza di accesso ai servizi di salute”. Sono spesso vittime – denuncia l’osservatore della Santa Sede – di “perversi flagelli” come “il traffico di esseri umani, lo sfruttamento e gli abusi”.
Ma i bambini – denuncia l’arcivescovo – “hanno diritti individuali anche quando passano i confini”. I minori sono vulnerabili, hanno “bisogni e diritti individuali diversi da quelli degli adulti, e le politiche devono dare priorità i loro migliori interessi a tutti i livelli”.
I bambini, insomma, sono i primi a pagare. E questa è una preoccupazione fondamentale che la Santa Sede indirizza all’Organizzazione Internazionale dei Migranti. Giunta al 65esimo anno di vita, la Santa Sede è diventata ora una organizzazione correlata alle Nazioni Unite, e per la prima volta il focus di una assemblea generale dell’ONU è stata appunto sulla questione dei migranti.
Il tema è dunque cruciale. Le persone in movimento in cerca di opportunità migliori, ma spesso in fuga da conflitti, carestia, persecuzione religiosa, cambiamento climatico crescono sempre. “I motivi delle migrazioni – nota Jurkovic – dovrebbero farci mettere in discussione seriamente quello che abbiamo raggiunto come famiglia umana e darci l’urgenza di creare quello che Papa Francesco ha definito una ‘nuova economia sociale’ basata sull’inclusione e la giustizia”.