Città del Vaticano , lunedì, 5. dicembre, 2016 11:15 (ACI Stampa).
Lasciamoci trasformare da Gesù. E dire i peccati con “nome” e “cognome”. E’ l’invito di Papa Francesco nella Messa Mattutina in casa Santa Marta. Solo dando un “nome e cognome” ai nostri peccati, spiega il Pontefice, potremo permettere a Dio di farci donne e uomini nuovi.
Secondo quanto diffuso dalla Radio Vaticana, il Papa trae spunto dalla Prima Lettura, tratta dal profeta Isaia: “Il deserto fiorirà, i ciechi vedranno, i sordi sentiranno”. “Si parla di Rinnovamento – dice Francesco - Tutto verrà cambiato dal brutto al bello, dal cattivo al buono. Un cambiamento in meglio”.
“Gesù ha fatto una trasformazione – continua il Papa - non è un problema di far bello, non è un problema di maquillage, di trucco: ha cambiato tutto da dentro! Ha cambiato con una ri-creazione: Dio aveva creato il mondo; l’uomo è caduto in peccato; viene Gesù a ri-creare il mondo. E questo è il messaggio, il messaggio del Vangelo, che si vede chiaro: prima di guarire quell’uomo, Gesù perdona i suoi peccati. Va lì, alla ri-creazione, ri-crea quell’uomo da peccatore in giusto: lo ri-crea come giusto. Lo fa nuovo, totalmente nuovo. E questo scandalizza: questo scandalizza”.
Spiega ancora Francesco. “Se noi: Sì, si, io ho dei peccati; vado, mi confesso… due paroline, e poi continuo così… non mi lascio ri-creare dal Signore. Soltanto due pennellate di vernice e crediamo che con questo sia finita la storia! No! I miei peccati, con nome e cognome: io ho fatto questo, questo, questo e mi vergogno dentro il cuore! E apro il cuore: Signore, l’unico che ho. Ricreami! Ricreami! E così avremo il coraggio di andare con vera fede – come abbiamo chiesto – verso il Natale”.
Il Papa incoraggia, dunque, ad “andare al fondo dei nostri peccati e poi darli al Signore, perché Lui li cancelli e ci aiuti ad andare avanti con fede”.