Città del Vaticano , venerdì, 2. dicembre, 2016 13:58 (ACI Stampa).
Quaranta minuti di incontro, anche per parlare dell’apertura degli archivi vaticani del tempo della dittatura urugayana. Papa Farncesco e il presidente dell’Uruguay Tabaré Vazquez si incontrano per quaranta minuti, senza interprete, in un colloquio a tutto campo.
La Sala Stampa della Santa Sede comunica che “i cordiali colloqui hanno evidenziato le buone relazioni esistenti fra la Santa Sede e l’Uruguay ed il comune interesse per lo sviluppo integrale della persona, il rispetto dei diritti umani e la pace sociale”.
È stato anche evidenziato – prosegue il comunicato - “il ruolo e il contributo positivo delle istituzioni cattoliche nella società uruguaiana, specialmente nella promozione umana, nella formazione e nell’assistenza ai più bisognosi”. È un passaggio importante, perché l’Uruguay è il Paese più secolarizzato dell’America Latina, tanto che anche recentemente una campagna in cinque mosse della Chiesa cattolica locale, con l’appoggio del Papa, punta a far tornare la festa del Natale nel calendario civile, perché fino ad ora si chiama “Festa della Famiglia” (così come la Settimana Santa è la Settimana del Turismo.
Il presidente è poi andato dal Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato. La Sala Stampa vaticana sottolinea che “nel prosieguo delle conversazioni ci si è soffermati sulla situazione politica nazionale e regionale, con speciale riferimento allo sviluppo delle istituzioni democratiche e alla situazione sociale ed umanitaria del continente”.
Il presidente era accompagnato da uno dei figli, due segretari e dalla moglie Maria Auxiliadora Delgado. “Quanto tempo è passato”, ha detto il Papa al presidente, e poi ha commentato di aver ascoltato l’ex presidente Mujica – amico di lunga data di Bergoglio – commentare la Evangelii Gaudio in radio.