Città del Vaticano , mercoledì, 30. novembre, 2016 12:26 (ACI Stampa).
La dimensione missionaria della chiamata cristiana. E’ il punto centrale del Messaggio che Papa Francesco ha scritto in occasione della 54/ma Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni sul tema: Sospinti dallo Spirito per la missione, che si celebrerà il prossimo 7 maggio.
Francesco ricorda che l’annuncio della Buona Notizia non è un fatto privato bensì deve - trasformato dalla gioia di sentirsi amato da Dio - comunicarla al prossimo. “L’impegno missionario” non è un ornamento, ma “è situato nel cuore della fede stessa: la relazione con il Signore implica l’essere mandati nel mondo come profeti della sua parola e testimoni del suo amore”.
Chi annuncia non deve essere pavido. “Non c’è posto - scrive il Papa - per il timore: è Dio stesso che viene a purificare le nostre labbra impure, rendendoci idonei per la missione. In virtù del Battesimo, ogni cristiano è un cristoforo, cioè uno che porta Cristo ai fratelli. Ciò vale in modo particolare per coloro che sono chiamati a una vita di speciale consacrazione e anche per i sacerdoti. Con rinnovato entusiasmo missionario, essi sono chiamati ad uscire dai sacri recinti del tempio, per permettere alla tenerezza di Dio di straripare a favore degli uomini”.
Di questi sacerdoti “la Chiesa ha bisogno”. E per capire la missione cristiana il Pontefice invita a rileggere i brani del Vangelo sull’inizio della missione di Gesù nella sinagoga di Nazareth; l’episodio dei discepoli di Emmaus e la parabola del seme.
Come Gesù “è unto dallo Spirito e mandato” così il “discepolo missionario” deve “partecipare attivamente alla missione del Cristo. Questa è la nostra missione: essere unti dallo Spirito e andare verso i fratelli ad annunciare la Parola, diventando per essi uno strumento di salvezza”.