Roma , giovedì, 1. dicembre, 2016 10:00 (ACI Stampa).
Si chiamano le “Camerette di San Luigi Gonzaga” le stanze adibite agli studenti gesuiti nel Collegio Romano vicino alla chiesa di Sant'Ignazio, che nel corso dei secoli hanno ospitato tanti santi gesuiti e oggi sono state recuperate e restaurate per renderle più facilmente visitabili.
L’iniziativa parte dai gesuiti della Provincia Romana della Compagnia di Gesù che dal 2008 ha nno raccolto fondi e ha predisposto il progetto di restauro poi autorizzato dal Fondo Edifici per i Culti e dal Ministero dei Beni Culturali.
Visitate ogni anno da un migliaio di persone, le stanze prendono il nome dal giovane Luigi Gonzaga (1568-1591) che rinunciò ai privilegi della vita nobiliare, contro il parere della famiglia, per dedicarsi alla vita religiosa nella Compagnia di Gesù, morendo di peste a 23 anni. Gli ambienti hanno accolto anche studiosi di matematica e astronomia come Cristoforo Clavio (1538 –1612), che lavorò al calendario gregoriano e dialogò a lungo con Galileo Galilei condividendone il metodo e le conclusioni.
Nelle camerette vissero anche i padri Matteo Ricci e Domenico Zipoli, che tra 1600 e 1700 hanno guidato missioni di evangelizzazioni nel mondo con il linguaggio della musica e della scienza; e Angelo Secchi (1818-1878), che diede vita all’osservatorio astronomico da cui è nata la Specola Vaticana.
Padre Francesco De Luccia, responsabile del progetto per conto dei gesuiti della Provincia Romana della Compagnia di Gesù spiega come “la visita delle camerette rappresenti un’immersione nella vita dell’Ordine dei Gesuiti, che fin dall’inizio della sua storia si è dedicato alla formazione dei giovani, prestando attenzione alla dimensione culturale della formazione, nella convinzione che la crescita della dimensione intellettuale fosse strettamente collegata a quella spirituale”.