Roma , mercoledì, 30. novembre, 2016 15:00 (ACI Stampa).
Molti di noi lo pensano come nel film “Ben Hur” con la corsa di bighe, altri come il luogo romano dei grandi concerti ed eventi. Il Circo Massimo è oggi una grande area praticamente vuota, ma la zona archeologica verso Porta Capena, ultimo resto del grande complesso, racchiude molta storia romana.
Da qualche giorno è finalmente aperta al pubblico e di può ripercorre la vita del più grande edificio per lo spettacolo dell’antichità. Dopo 2800 anni di avvenimenti e attraverso i suoi tesori oggi finalmente svelati, il Circo Massimo avvolgerà cittadini e turisti in una suggestione senza tempo.
600 metri di lunghezza e 140 di larghezza, nel corso dei secoli ha vissuto innumerevoli trasformazioni. Qui fin dall’età regia si sono svolte manifestazioni pubbliche di ogni genere: competizioni ippiche, cacce con animali esotici, rappresentazioni teatrali, esecuzioni pubbliche, ma anche processioni religiose e trionfali. In seguito l’area è divenuta luogo di passaggio dell'acqua Mariana, ha ospitato coltivazioni agricole e mulini, è divenuta proprietà privata della famiglia Frangipane, cimitero degli Ebrei per poi ospitare, a partire dal XIX secolo, gli impianti del Gazometro, magazzini, manifatture, imprese artigianali e abitazioni.
Gli interventi hanno restituito una nuova leggibilità al monumento, ridefinendo la zona dell’emiciclo attraverso operazioni di restauro delle strutture, contenimento del terreno e la realizzazione di nuovi percorsi di visita con relativi impianti di illuminazione. Anche gli spazi pubblici adiacenti sono stati sistemati e riqualificati.
Si rilegge il perimetro della costruzione romana fino all’ideale inizio della spina, la lunga piattaforma posizionata al centro della pista che era decorata con statue, tempietti, vasche, con due grandi obelischi egizi – che dal ‘500 sono stati ricollocati in piazza S. Giovanni in Laterano ed in Piazza del Popolo – e dotata di metae, i grandi segnacoli intorno ai quali giravano i carri. I visitatori potranno accedere alle gallerie che un tempo conducevano alle gradinate della cavea (i senatori al piano terra e la plebe al piano superiore). E’ possibile visitare anche alcune stanze che venivano utilizzate come botteghe (tabernae) per soddisfare le necessità del numeroso pubblico dei giochi.