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Tolentino, la vita dopo il terremoto

La iniziativa " Cuore al Centro" |  | Franco Maiolati
La iniziativa " Cuore al Centro" | Franco Maiolati
La iniziativa " Cuore al Centro" |  | Franco Maiolati
La iniziativa " Cuore al Centro" | Franco Maiolati

A Tolentino, città colpita dal terremoto del 30 ottobre, ritorna, a piccoli passi, la vita: si riaprono alcune vie ed i negozi. La gente ritorna ad aggregarsi nel centro storico, anche se la situazione ancora permane difficile.

Per aiutare a riprendere un po’ di tranquillità in città c’è un grande movimento di volontari venuti da tutt’Italia con strutture che consentono di aiutare la popolazione. L’Anpas ha montato in un piazzale una grande cucina da campo per chi ancora non è potuto rientrare in casa, in quanto gravemente lesionata. Mentre vicino è allestito un punto medicalizzato di intervento della Smom (Associazione Solidarietà Medico Odontoiatrica nel Mondo) dell’Ordine dei Cavalieri di Malta.

Il capitano Giovanni Fasciocco ci ha spiegato che il corpo è inquadrato nell’Esercito Italiano e la loro attività consiste nel portare sollievo alle persone. Nel colloquio spiega in cosa consiste lo Smom: “E’ canonicamente dipendente dalla Santa Sede con finalità assistenziali”. Infatti il suo motto è ‘Difesa della fede ed aiuto ai poveri’ e svolge attività mediche ed umanitarie in oltre 120 paesi del mondo gestite dai priorati, dalle associazioni nazionali e dall'agenzia internazionale Malteser International; ha relazioni diplomatiche con 106 Paesi, fra cui Paesi non cattolici e non cristiani.

Di cosa si occupa?

“L’Ordine di Malta opera principalmente nell’ambito dell’assistenza medico sociale e degli interventi umanitari. Oggi l’Ordine svolge la propria attività medica e umanitaria in oltre 120 paesi, aiutato in questo dai rapporti diplomatici instaurati attualmente con 104 Stati. Gestisce ospedali, centri medici, ambulatori, istituti per anziani e disabili, centri per i malati terminali. In diversi paesi l’Ordine dirige reparti di volontari che prestano servizi di pronto soccorso, servizi sociali, di prima emergenza e di aiuto. Il Malteser International, la speciale agenzia di soccorso dell’Ordine di Malta, è sempre in prima linea quando si tratta di fronteggiare improvvise emergenze mondiali quali calamità naturali e conflitti armati. Da più di 50 anni l’Ordine attraverso il CIOMAL (Comitato Internazionale dell’Ordine di Malta) si occupa attivamente di assistenza ai malati di lebbra, purtroppo ancora presente in diverse zone del mondo”.

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Negli ultimi anni dove hanno avuto luogo le principali missioni umanitarie?

“Le più significative hanno avuto luogo in Kosovo e Macedonia, India, nel Sud Est asiatico dopo lo Tsunami, Afghanistan, Pakistan, Messico, Congo, Sudan, Myanmar, Sri Lanka, Georgia e Haiti”. Anche il centro storico è stato spazio per un incontro di persone accorse ad ascoltare canzoni popolari grazie ad un’iniziativa congiunta del centro culturale ‘Tullio Colsalvatico’ e del Coro Polifonico ‘Città di Tolentino’, in collaborazione con alcuni commercianti, denominata ‘Il cuore al centro’, come ha detto il presidente del centro culturale, Franco Maiolati: “C’è un’assonanza di termini, perché il centro ritorni ad essere il cuore pulsante della città; però, in questo momento, il ‘cuore al centro’ ha un valore più importante, perché occorre che ritorniamo a mettere il cuore al centro della nostra vita, in quanto il cuore desidera la bellezza, la felicità, che non può essere fatta fuori dalla paura o dal disagio, che ancora ci sono, perché la situazione è ancora drammatica. Però non bisogna dimenticarci del nostro cuore, affinché non sia il disagio a dire l’ultima parola sulla nostra vita. Dobbiamo trovare chi può rispondere sul nostro desiderio. Il primo modo è quello di incontrarci”.

Come ridare speranza?

“La speranza non è uno sforzo che possiamo fare; possiamo umilmente solo porre gesti, che siano belli per noi e poter incontrare le persone. Trovarsi insieme per condividere il bisogno; ma condividendo il bisogno si condivide il senso della vita, che è tutto il senso della carità che ci muove. Non chiudiamoci nel nostro disagio, ma apriamoci agli altri, chiedendo anche aiuto, perché è un grande segno di umiltà e di vitalità. Per noi cristiani la speranza viene da Cristo, che può dare una risposta di apertura per una possibilità di vita positiva anche in circostanze drammatiche”.