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San Nicola, memoria obbligatoria nel 2017. E quest’anno festa solenne a Bari con Bartolomeo

San Nicola |  | Archivio Basilica Pontificia San Nicola - Bari
San Nicola | Archivio Basilica Pontificia San Nicola - Bari
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San Nicola | Archivio Basilica Pontificia San Nicola - Bari

“In questo momento storico l’unità del cammino ecumenico si fa su tre strade: camminare insieme con le opere di carità, pregare insieme, e riconoscere la confessione comune nel martirio per Cristo, nell’ecumenismo del sangue”. Così Papa Francesco nell’intervista ad Avvenire del 18 novembre scorso indicando le tre vie su cui muoversi oggi per incontrare i fratelli cristiani separati. E nell’ecumenismo del calendario e della preghiera comune sembra inserirsi anche una recente decisione della Conferenza Episcopale Italiana. Con una circolare indirizzata a tutti i vescovi il 9 novembre scorso in ricezione del competente Decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti del 4 precedente, il presidente della CEI, cardinale Angelo Bagnasco, ha stabilito che a partire dal 6 dicembre 2017 diventerà obbligatoria la memoria della ricorrenza di San Nicola vescovo, che è attualmente facoltativa. Una solennità a cui la città di Bari, che ne custodisce i resti, si prepara già a partire da quest’anno con la celebrazione della festa alla presenza del Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, che prima di arrivare al capoluogo regionale compirà un pellegrinaggio in Puglia a partire dal 1° dicembre, visitando Lecce e l’abbazia di Cerrate, nei pressi di Squinzano, un tempo officiata dai monaci basiliani.

 

“Tra i testi e gli adattamenti sottoposti a varie Assemblee Generali della Conferenza Episcopale Italiana in occasione dell’approvazione della traduzione della terza edizione del Messale Romano -  scrive il cardinal Bagnasco nella lettera inviata ai pastori delle diocesi italiane - assume particolare rilevanza, anche sul versante ecumenico, la proposta di rendere obbligatoria la memoria facoltativa di San Nicola (6 dicembre), il cui culto si diffuse in Italia fin dall’XI secolo”. La relativa richiesta, ricorda ancora il presule nella missiva, fu presentata dall’arcivescovo di Bari-Bitonto, Francesco Cacucci, e fu approvata a larghissima maggioranza, con 112 voti a favore e 23 contrari, dalla 63ª Assemblea Generale della Cei riunita a Roma dal 23 al 27 maggio 2011. L’istanza fu poi sottoposta alla Santa Sede, e con il Decreto prima citato la Congregazione per il Culto Divino ha concesso la necessaria recognitio.

 

Come si evince dalla lettera del porporato, particolarmente legata al culto di San Nicola, eletto vescovo di Myra, in Asia Minore, l’odierna Turchia, intorno al 305 d.C., è la diocesi di Bari, città che conserva le reliquie del Santo, giunte il 7 maggio 1087, nella omonima basilica. Capolavoro dello stile romanico-pugliese, il tempio fu voluto dall’abate benedettino Elia, consacrato poi arcivescovo della città da Papa Urbano II nel 1089, quando nella cripta della costruenda basilica furono deposte le reliquie del Santo sotto l’altare maggiore. La chiesa fu poi completata e consacrata nel 1197. Per la costruzione della cripta furono impiegati materiali di chiese bizantine e longobarde collocando i pezzi migliori all’ingresso e vicino all’altare del santo. Protetta da una grata di ferro, è visibile la colonna detta “miracolosa” che, secondo la leggenda, trovata nel Tevere da San Nicola e portata a Myra per decorare la sua chiesa, fu ritrovata a Bari nel 1098 come ultima colonna ancora mancante alla costruzione.

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Nel 1929, la Basilica passò dalla giurisdizione regia a quella pontificia, mentre l’amministrazione rimase affidata al Capitolo palatino di San Nicola. Nel 1951 Pio XII riconfermò l’immediata soggezione della Basilica alla Sede Apostolica, affidandola all’Ordine dei Frati Predicatori con la bolla Sacris in aedibus del 5 agosto e attribuendo il titolo di Gran Priore all’arcivescovo pro-tempore di Bari. Nel 1968 con la bolla Basilicae Nicolaitanae, fu elevata a Basilica Pontificia. Venne abolito il titolo di Gran Priore e l’arcivescovo di Bari fu nominato delegato pontificio per la Basilica. Nel maggio 1989 San Giovanni Paolo II diede un nuovo assetto canonico alla Basilica con una terza bolla, Nova Canonica Ordinatio. “Considerati i mutamenti legati alle direttive del Concilio Vaticano II e le nuove prospettive di ordine pastorale della Basilica del Santo”, il Papa riconfermò l’affidamento all’Ordine dei Frati Predicatori, sotto la diretta tutela della Commissione cardinalizia per i Pontifici Santuari di Pompei, Loreto e Bari. Attualmente, la Basilica dipende dalla Segreteria di Stato, sezione Affari Generali e delegato pontificio è l’arcivescovo pro-tempore di Bari-Bitonto.

 

Nel corso del tempo, inoltre, la basilica di San Nicola è divenuta un importante snodo per il dialogo ecumenico. Nel 1966, sempre nella cripta, fu istituita la cappella orientale per far celebrare la divina liturgia agli ortodossi. Riti sacri e altre funzioni religiose di diverse chiese - dalla bizantino greca alla bizantino-slava, dalla copta all’illirica, dall’armena alla caldea - sono usuali in basilica, meta continua di pellegrinaggi dai diversi Paesi dell’Oriente. Nel 1981 fu istituita una cappella per l’Europa dedicata ai santi Cirillo, Metodio e Benedetto, compatroni del vecchio continente. Il 26 febbraio 1984, San Giovanni Paolo II, in visita a Bari, sostò presso la tomba di San Nicola e venerò le sue ossa. In basilica, insieme al metropolita ortodosso di Myra Chrysostomos Kostantinidis, riaccese la lampada uniflamma, segno del cammino unitario delle Chiese di Oriente e di Occidente verso la piena comunione.

 

Da allora, la lampada, che arde accanto all’altare del Santo, costituisce un segno forte della vocazione ecumenica di Bari e della Basilica come punto d’incontro tra Oriente ed Occidente. Una vocazione al dialogo e all’incontro, rafforzata anche dall’istituzione del Centro ecumenico che, con l’Istituto di Teologia Ecumenica, sorse nel 1969, e che troverà un’ulteriore conferma nelle prossime celebrazioni della solennità del Santo. Quest’anno la ricorrenza del 6 dicembre si innesterà nell’ottavo centenario della fondazione dell’Ordine Domenicano e nel 65° anniversario dell’affidamento della Basilica ai Padri Predicatori. Tra concerti, processioni e cortei storici, spettacoli pirotecnici, presentazioni di libri ed altri eventi, i festeggiamenti avranno inizio giovedì 24 novembre per concludersi il 22 dicembre, culminando con il triduo di preparazione - dal 3 al 5 dicembre - e la solennità liturgica di San Nicola, con il solenne pontificale officiato in Basilica alle 18 dall’arcivescovo Cacucci a cui parteciperà il Patriarca Bartolomeo, che il giorno prima, sempre a Bari, riceverà dall’Istituto di Teologia Ecumenica il Premio “San Nicola” e terrà la prolusione per l'inaugurazione dell’anno accademico 2016/2017 della Facoltà Teologica pugliese.

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